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Ljajic fa sognare la Fiorentina contro l'Inter al Franchi (Foto Bovo)

Fiorentina, serata magica: quattro reti all’Inter

FIRENZE – Che serata, ragazzi. Una notte tutta lustrini e paillettes per celebrare il ritorno della star – Diego Della Valle -, che alla vigilia pareva francamente inimmaginabile visto il momento che stava vivevendo la Fiorentina. E invece, in un colpo solo, i viola hanno messo la sordina alle prime critiche stagionali rilanciandosi in grande stile in zona Champions League. Si sono infatti attaccati al trenino composto da Lazio, Milan e Inter. Se i nerazzurri però sono quelli visti al Franchi, sembra difficile immaginarli in corsa.

La vittoria (4-1) della squadra di Montella è infatti addirittura più larga di quanto non dica il punteggio. Basti pensare che Viviano ha praticamente fatto lo spettatore mentre Handanovic è stato costretto agli straordinari per non far dilagare la squadra di casa. Nuovamente di marca slava. Questa è stata infatti principalmente la serata della rivincita di Jovetic e Ljajic. Non solo grazie alle doppiette con cui hanno marchiato a fuoco il tabellino marcatori.

Prendiamo Jo Jo. Con i due gol odierni sale in doppia cifra (11) in classifica marcatori ma ultimamente c’era chi lo voleva in panchina. Colpa di un periodo di appannamento ma anche di come Firenze dia molto, ma chieda altrettanto ai propri campioni. Già, perché Stevan ha i cromosomi del grande giocatore: il destro a girare con cui ha incenerito Handanovic nel primo tempo lo ha ricordato a tutti. Il colpo di volo dal dischetto a convertire un sontuoso assist di tacco di Aquilani a inizio ripresa ha invece detto che Jovetic è anche un attaccante di razza.

Il suo problema, scritto anche sui muri di Palazzo Vecchio, è che ultimamente giostrava troppo lontano dalla porta, intestartendosi in dribbling fini a se stessi. Montella glielo ha risolto correggendo il 3-5-2 di cui aveva fatto il marchio di fabbrica per tutto il girone d’andata in una sorta di 4-3-3 in cui lui è lo spietato finalizzatore, ma ai suoi lati ci sono gli altrettanto importanti Cuadrado (pronto davvero per una big) e appunto l’amico Ljajic. Da pungiball per Delio Rossi, il giovane Adem ha resistito alla tentazione di andarsene da una piazza che non lo voleva più vedere e si è saputo ritagliare spazi che sono man mano diventati sempre più importanti.

La doppietta odierna mostra anche una certa varietà di repertorio (gol di testa e con il destro di giustezza dal limite), ma è la prestazione finalmente preziosa anche tatticamente a far sorridere Montella che ora guarda al futuro con grande fiducia. Anche perché può ancora giocarsi la carta Sissoko – ieri il maliano ha esordito a giochi ampiamente fatti -, ha sempre uno come Toni che come attaccante di scorta va benissimo ed è l’autentico punto di riferimento per lo spogliatoio e pare aver ritrovato anche il Pizarro e il Gonzalo Rodriguez dei tempi migliori.

Tutto perfetto, insomma. Fin troppo, se si pensa che per quasi tutta la ripresa la gara è stata poco più di un allenamento. E il bel gol nel finale di Antonio Cassano (tiro dal limite nell’angolino) non cambia il giudizio sulla prestazione deprimente dei nerazzurri. Anzi, i quasi 28.000 del Franchi lasciando lo stadio si chiedevano come la squadra dello spaesato Stramaccioni possa aver raccolto 43 punti, uno in più di una Fiorentina nuovamente in rampa di lancio e, da oggi, autentica mina vagante per la corsa all’Europa che conta.

Fiorentina, Jovetic, Montella


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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