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Processo Concordia - Francesco Schettino in attesa dell'udienza

Naufragio Concordia, lo Stato chiede i danni

Processo Concordia - Francesco Schettino in attesa dell'udienza
Processo Concordia – Francesco Schettino in attesa dell’udienz

GROSSETO –  Oltre 37 milioni di euro di danni per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia all’Isola del Giglio la notte del 13 gennaio 2012. Li ha chiesti lo Stato italiano con la Presidenza del Consiglio e Ministeri di ambiente, trasporti, economia, difesa e interni che si sono costituiti parte civile all’udienza preliminare in corso al Teatro Moderno di Grosseto.

Per la Presidenza del Consiglio dei ministri la stima dei danni è di 10 milioni di euro subiti dall’Italia come danno all’immagine internazionale, mentre il Ministero dell’ambiente ha chiesto 11,5 milioni di euro per i danni ambientali e 792 mila euro per i costi di bonifica e di intervento anti-inquinamento dopo il naufragio. 5 milioni di danni a tutela dell’immagine chiesti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti più un altro milione e 700 mila euro per le spese sostenute nei primi tempi dell’emergenza. La Difesa ha stimato il danno in 1,9 milioni di euro, gli Interni 4,2 milioni, Economia e Finanze 262 mila euro. Altri 2,2 milioni di euro i danni chiesti per le attività del Commissario delegato all’emergenza (il prefetto Franco Gabrielli).

Tra le richieste di costituzione di parte civile anche l’amministrazione dell’Isola del Giglio che ha formalizzato la costituzione del danno civile quantificato in 80 milioni di euro.

Il gup di Grosseto Molino ha ammesso Costa Crociere come parte civile nel processo. Ma anche tutti i naufraghi. Proprio per la richiesta di costituirsi parte civile Costa Crociere è finita nel mirino dei difensori dei naufraghi e del comandante Francesco Schettino. “Sono a Grosseto perché ci voglio mettere la faccia” ha detto l’ex comandante della Concordia presente in aula. “Da un anno la Compagnia ha scaricato e abbandonato Schettino e gli ha anche dato addosso, perché è ovvio che la cosa più comoda è che lui apparisse come l’unico responsabile del naufragio” ha tenuto a sottolineare l’avvocato Pepe, legale di Schettino. “La Compagnia è stata risarcita dalle assicurazioni della perdita della nave, è vero. Il fatto che chiediamo di costituirci parte civile è dovuto ad una questione tecnica per la quale finché l’assicuratore non chiederà all’assicurato di ottenere il pagamento dei danni, tocca alla stessa società assicurata agire in giudizio” ha spiegato il capo dell’ufficio legale di Costa, Carella. L’udienza preliminare per il processo sul naufragio della Costa Concordia è stata rinviata al 14 maggio.

Intanto al Giglio proseguono, tra mille difficoltà e ritardi nella tabella di marcia, le operazioni per la rimozione del relitto. Montato il primo dei trenta cassoni sulla parte emersa della nave. I cassoni sono necessari per raddrizzare e far galleggiare la Concordia. Altri quattro cassoni sono pronti a Livorno per essere trasportati al Giglio.

Concordia


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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