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Da sinistra Marica Corso e Simona Scolletta

Le fiabe di Perrault in scena: il lavoro sperimentale di due giovani pianiste

Il gruppo dell'Atelier de danse
Il gruppo dell’Atelier de danse

FIRENZE – Metti le fiabe suggestive di Charles Perrault – da “Pollicino” a “La Bella addormentata nel bosco” -, metti la musica classica d’autore suonata al pianoforte a quattro mani. Unisci suoni e parole – in un’atmosfera di assoluta suggestione – attraverso le coreografie dell’Atelier de danse e il gioco è fatto. Il risultato, è una commistione unica di queste arti che ieri sera hanno accolto un nutrito pubblico nella Sala Vanni in piazza del Carmine.

Musica, danza, pittura, fotografia e parole concentrate in un lavoro del tutto sperimentale che – dopo il successo di ieri – ha l’aria di avere un fortunato seguito. E, soprattutto, di essere adatto a tutte le età.

Lo spettacolo è stato ideato e prodotto da Simona Scolletta e Marica Corso – che si è occupata pure  della regia – entrambe pianiste. Alle spalle del gruppo che le due giovani artiste hanno non senza fatica messo su, anche l’Atelier de danse e l’Associazione Centro Studi Musica&Arte.

Da sinistra Marica Corso e Simona Scolletta
Da sinistra Marica Corso e Simona Scolletta

«Quella che abbiamo realizzato – afferma Simona Scolletta – non è altro che un’anteprima di una serie di lavori ispirati all’idea di una fusione armonica tra le arti. Dalla musica alla danza, appunto, fino ad arrivare alla fotografia e alla pittura. L’obiettivo – aggiunge – è la condivisione di competenze».

I testi – recitati e accompagnati dalla musica suonata dal vivo da Scolletta e Corso – sono stati scritti appositamente per la rappresentazione da Nicoletta Manetti che insieme a Gemma Cimmino si è occupata pure delle coreografie. Questo dimostra il lavoro meticoloso e attento che le ideatrici hanno dedicato ad ogni singolo particolare. Tanto che ieri, nella Sala Vanni, sembrava che per un attimo il tempo si fosse fermato. Sembrava di tuffarsi in quella dimensione onirica fiabesca a cui siamo abituati da piccoli. Complici le luci soffuse, i colori dei costumi ad opera di Teresa Corso, degli oggetti in scena, degli effetti sonori grazie al contributo di Simone Vignoli e della coinvolgente voce narrante di Lavinia Parissi. Il talento e la bravura dei protagonisti, hanno fatto il resto.

Una scena dello spettacolo
Lavinia Parissi in una scena dello spettacolo

Al di là della cornice d’eccezione – ovvero la Sala Vanni – hanno contribuito ad impreziosire lo spettacolo i dipinti  e le scenografie di Ottavio Viavattene ispirati alle fiabe di Perrault e gli scatti – dietro le quinte e in sala – di Paola Ressa. Infine, il video di Antonello Greco. Non resta che augurare a questo nuovo gruppo di lavoro – e, diciamolo, anche a Firenze – che l’arte, anzi le arti, continuino a popolare spazi e teatri e ad appassionare sempre più persone.

Credits: Paola Ressa

Arte, Associazioni, Musica, Teatro


stefania ressa

Giornalista

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