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Pensione sospesa da invalido per troppi viaggi all’estero, l’Inps si appella alle regole

Soriano Ceccanti, pensione da invalido revocata
Soriano Ceccanti, pensione da invalido revocata

PISA – Soriano Ceccanti, immobilizzato su una carrozzina perché colpito da un proiettile negli scontri in Versilia davanti alla Bussola di Focette nel 1969. La pensione era stata sospesa a Ceccanti, aveva spiegato Adriano Sofri sul Foglio, con la motivazione che trascorreva troppo tempo all’estero dove vivono i parenti della moglie.

Il caso nasce quando all’ultima visita di controllo Soriano Ceccanti non può essere presente perché si trova in Marocco e chiede un rinvio. A questo punto entrano in azione quelli che una pièce teatrale di qualche anno fa definì «I Burosauri». E’ andato in Marocco? E allora forse tanto male non sta (risposta testuale di una impiegata dell’Inps di Pisa alla richiesta di chiarimenti). Poi viene evocata una norma secondo la quale chi va all’estero per più di un mese, ma solo in paesi extracomunitari, perde il diritto alla pensione di invalidità. La pensione viene sospesa e dal febbraio scorso Ceccanti non riscuote più un soldo. Suscitando anche lo sbalordimento del sindaco di Pisa Marco Filippeschi.

L’Inps interviene difendendo il proprio operato. «La verifica del requisito sanitario per il riconoscimento dei benefici relativi all’invalidità civile è stata prevista da una specifica norma di legge che ha affidato all’Inps il compito di accertare la permanenza dello stato di invalidità dei cittadini titolari di prestazioni economiche per la loro disabilità –spiega il direttore dell’Inps toscana Fabio Vitale– Per non arrecare loro ulteriore disagio, l’Istituto chiede agli interessati di presentare la documentazione sanitaria in loro possesso, affinché la verifica sia effettuata sugli atti, evitandogli l’onere di una nuova visita medica. E’ quanto è accaduto anche nei confronti del signor Soriano Ceccanti che, tuttavia, non ha presentato la documentazione richiestagli nel luglio 2011. Avendo l’interessato successivamente chiesto di essere contattato con debito anticipo, l’Inps lo ha chiamato a visita, nel maggio 2012 con lettera datata 26 marzo 2012, ma anche a questo nuovo invito, il signor Ceccanti ha ritenuto di non rispondere. Anche la successiva convocazione, nel gennaio 2013 è andata deserta. Solo a marzo scorso, a seguito di contatti con il Centro medico legale della sede di Pisa è stato possibile procedere all’accertamento come previsto dalla legge».

L’Inps fa sapere inoltre che il diritto al beneficio non è basato esclusivamente sul requisito sanitario ma anche sul rispetto delle regole cui il diritto è subordinato, e ossia la dimora stabile e abituale in Italia.

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