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Sole a catinelle, Checco Zalone

Checco Zalone: sognando il «Sole a catinelle»

Sole a catinelle, Checco Zalone
Sole a catinelle, Checco Zalone

Checco Zalone fa risplendere il «sole a catinelle» in un’Italia che ci sta tutta o quasi. Non solo per le risate che il film – uscito nelle sale italiane lo scorso 31 ottobre – scaturisce tra il pubblico, ma perché fa ancora credere in una possibilità.

Tutto ha inizio dalle parole di Niccolò scritte su un tema a scuola, attraverso cui si leggono le immagini di una famiglia che riesce a cavarsela.

Chissà se la crisi è economica, sociale, finanziaria o psicologica. Fatto sta che la vicenda è trainata dall’ottimismo, l’entusiasmo di un padre di famiglia che decide a un certo punto di licenziarsi dall’albergo per diventare un rappresentate di aspirapolvere. Inizialmente i contratti vanno a gonfie vele,ma l’impiego è precario e quando i parenti-clienti finiscono, Checco non riesce più a guadagnare.

In Italia i tributi si pagano per cui piomba Equitalia in casa, con al seguito una crisi sentimentale – o meglio situazionale – con la moglie. Anche lei, impiegata in una fabbrica tessile che è sull’orlo del fallimento, è rimasta a casa.

Una disperazione dunque, ma non esiste lo sconforto quando un uomo italiano, come Checco, promette al figlio Niccolò la vacanza meritata per tutti quegli incredibili dieci in pagella. Dunque si va avanti, con la consapevolezza di sapersi accontentare.

L’Italia è caratteristica, scorrono scene tra le colline e scorci di paese. Ma il Molise in effetti – per giunta a casa della Zia di Zalone – come luogo di vacanza per un bambino è una scelta da «coglione» – parola di sindaco.

D’altronde l’ironia fa parte degli italiani, come anche l’imprevisto e la fortuna, o almeno è quello che Checco ci fa credere. L’ incontro con il figlio di Zoe è il trampolino di lancio verso il lusso. Una vacanza che dal Molise continua a scrocco in una villa, poi su uno yatch e poi in volo su un paracadute trainato da uno scafo.

Zoe si scopre essere una socia di famiglia, assieme alla madre e al suo compagno Vittorio, dell’azienda tessile in cui lavora la moglie di Zalone.

Né la CGIL, né le differenze politiche, né le strategie dei superiori riescono a risollevare quello che l’amore di Checco per la moglie e la famiglia, la sua spontaneità e la «conoscenza popolare raggiungono».

Te la devi cavare da solo tra TAEG, movimenti delle banche, l’andamento della borsa, acquisizioni fasulle e buchi finanziari.

E per Checco Zalone alla fine arriva il «sole a catinelle»: la pace con sua moglie, il risanamento dell’azienda tessile e un nuovo lavoro di direttore commerciale.

 

Dove vederlo

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