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Il dramma in campo di Piermario Morosini

Morosini, verso il rinvio a giudizio dei medici

Il dramma in campo di Piermario Morosini
Il dramma in campo di Piermario Morosini

LIVORNO – A distanza di oltre un anno e mezzo dalla tragica morte di Piermario Morosini, la procura di Pescara è pronta a chiedere il rinvio a giudizio dei tre medici rimasti indagati dopo la prima fase di inchiesta. Si tratta del medico del Livorno Calcio Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini e il responsabile del 118 presente allo stadio Adriatico Vito Molfese.

Il pm Valentina D’Agostino nei prossimi giorni firmerà la richiesta al gip che dovrà decidere se i 3 medici dovranno essere processati, ma la decisione di chiedere il procedimento è stata presa.

Morosini morì durante la partita di serie B Pescara-Livorno del 14 aprile 2012: l’autopsia accertò che il calciatore lombardo era stato colpito da una cardiomiopatia aritmogena che gli aveva provocato l’arresto cardiaco alla metà del primo tempo della partita. Inutili i soccorsi, il giocatore fu dichiarato morto all’Ospedale di Pescara un’ora e mezzo dopo il collasso in campo.

Le indagini dovevano accertare se nei soccorsi ci fosse stata negligenza da parte dei sanitari, specialmente per il mancato uso del defibrillatore. Ed è appunto sull’uso del macchinario che si sono focalizzate le domande del gip ai periti chiamati a spiegare i fatti durante l’udienza probatoria. I periti nella loro relazione hanno stabilito che, fatta certa la causa della morte per cardiomiopatia aritmogena non riscontrabile con i normali esami clinici sportivi, i sanitari a titolo diverso tra di loro sarebbero responsabili dell’omesso uso del defibrillatore, il cui uso avrebbe dato qualche chance in più di sopravvivere a Morosini.

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