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L'ad di Mps Fabrizio Viola ed il Presidente Alessandro Profumo

Mps, Profumo e Viola restano al comando

L'ad di Mps Fabrizio Viola ed il Presidente Alessandro Profumo
L’ad di Mps Fabrizio Viola ed il Presidente Alessandro Profumo

SIENA – Restano al loro posto, al vertice di Mps. Il cda della banca senese ha riconfermato al comando il presidente, Alessandro Profumo, e l’amministratore delegato, Fabrizio Viola. Si è trattato del primo consiglio di amministrazione dalla spaccatura avvenuta in assemblea dei soci a fine dicembre tra banca e Fondazione ed erano attese indicazioni su una volontà di Profumo e Viola di dimettersi. I due banchieri invece resteranno al vertice dell’istituto.

Si è scoperto che Viola aveva rassegnato le proprie dimissioni, poi ritirate dopo aver ottenuto la fiducia dal cda. Fiducia all’unanimità a Viola che aveva proposto di varare l’aumento di capitale a gennaio, rinviato dalla Fondazione a giugno. Nel comunicato finale della banca si legge che «il Cda di Mps e il management  effettueranno ogni ragionevole sforzo al fine di eseguire con successo l’operazione di aumento di capitale nei tempi più rapidi compatibili con i termini deliberati in assemblea ed alle migliori condizioni consentite nell’attuale contesto».

Il Cda di Mps auspica che la Fondazione Mps «sia in grado di procedere alla  dismissione della partecipazione in Mps in tempi rapidi, con un impatto positivo per realizzare l’aumento di capitale».

Il Consiglio di Amministrazione, anche sulla base di quanto richiesto dalla Consob con specifica lettera, ha deliberato di «avviare approfondimenti di natura  tecnico legale riguardo gli eventuali effetti dannosi conseguenti allo slittamento dell’operazione di aumento di capitale rispetto ai termini originariamente proposti dal Consiglio» si legge ancora nella nota della banca.

«Faremo l’aumento di capitale». Così il presidente di Mps, Alessandro Profumo, ha risposto ai giornalisti che al termine del Cda gli chiedevano cosa sarebbe successo. «Con la fondazione ci sono i rapporti che esistono tra un azionista ed una banca che  ha un azionista» ha aggiunto a chi chiedeva come fossero ora i rapporti con la  Fondazione presieduta da Antonella Mansi.

In Borsa le azioni Mps hanno chiuso la seduta in rialzo del 2,65% a 0,18 euro.

«E’ comprensibile che la Fondazione Monte dei Paschi abbia voluto tutelare il proprio patrimonio attraverso una serie di decisioni nel cui merito io non entro. Adesso è fondamentale mettere al centro la banca, questa grande azienda che è il terzo istituto di credito del Paese, la più antica banca del mondo, con 28 mila dipendenti, milioni di clienti e con un ruolo fondamentale nell’economia dell’Italia e, in particolare, della Toscana. Per questo chiedo alla Fondazione di farsi carico dei  problemi dell’istituto finanziario permettendogli di riprendere un percorso di risanamento e di rilancio, che renda possibile l’aumento del capitale» ha scritto il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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