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Crisi, a Firenze non si compra più nemmeno a rate

Crediti al consumoFIRENZE – «Urgente una manovra di defiscalizzazione per ridare spinta ai consumi». Lo chiede la Confcommercio di Firenze annunciando un drastico calo del credito al consumo, calcolato al -7%.  Se il pagamento a rate resiste nel settore auto, e in parte anche in quello degli elettrodomestici e dell’elettronica, per il resto si registra un crollo. E questo nonostante i tassi di interesse siano scesi rispetto al passato.

«I fiorentini non amano certo indebitarsi, specialmente in un periodo come questo dove a farla da padrona è la mancanza di fiducia nel futuro. Tra spese obbligate, pressione fiscale in aumento e reddito disponibile tornato ai livelli di 27 anni fa, le famiglie preferiscono rimandare gli acquisti non necessari» afferma il presidente provinciale Confcommercio Firenze, Jacopo De Ria.

Nel fiorentino il credito al consumo è calato del 7%. Dati in linea con quelli nazionali. È da cinque anni che le famiglie hanno progressivamente diminuito il ricorso a varie forme di finanziamento per soddisfare le proprie necessità. «E non poteva essere altrimenti, dal momento che si sono ridotti i consumi –riflette De Ria- Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila c’era stato un vero e proprio boom. La gente pagava a rate qualsiasi cosa, dalle vacanze al frigorifero ben oltre quella soglia del 10% che oggi invece non viene quasi mai superata».

E per invertire il trend, sottolinea Confcommercio, l’unica strada da percorrere è la defiscalizzazione, offrendo magari al lavoratore medio 100 euro in più in busta paga così da ridare fiato ai consumi e, quindi, al mercato interno.

Confcommercio, consumi, credito


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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