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Manifestazione sindacale davanti a Palazzo Vecchio 1

I sindacati: «Renzi, non siamo su scherzi a parte»

Manifestazione sindacale davanti a Palazzo Vecchio 1
Manifestazione sindacale davanti a Palazzo Vecchio

FIRENZE – «E alla fine, prima della scadenza del mandato il nostro datore di lavoro pro tempore ci ha lasciati. Sì, colui che dichiarava che il lavoro di Sindaco è il più bel lavoro al mondo. Con lui ci hanno lasciato e ci lasceranno tanti altri soggetti legati a quel carro, non certo per lidi remoti, ma per più comodi e importanti incarichi!».  Comincia così la «lettera di commiato» che i sindacati di base del Pubblico Impiego Usb di Palazzo Vecchio stanno indirizzando in queste ore a Matteo Renzi.   «Ma non ci interessa qui polemizzare politicamente –precisano –  su questo saranno i cittadini a giudicare. Ci interessa invece ricordare cosa hanno rappresentato per noi lavoratrici e lavoratori del Comune di Firenze questi cinque anni».

BILANCIO – «Cinque anni – dicono i rappresentanti sindacali – contrassegnati da un crescente attacco da parte del nostro datore di lavoro, alle nostre condizioni  e ancor più ai nostri diritti e alla nostra dignità di lavoratori e lavoratrici. Sin dall’esordio siamo stati apostrofati come fannulloni prima e  fantozzi poi, ha cercato di costruire intorno a noi, grazie anche alla stampa asservita, un’immagine di parassiti scansafatiche, sempre scontenti, che si mettono in coda mezzora prima del termine dell’orario di lavoro davanti a un lettore di badge, preparando così il terreno all’attacco diretto alle nostre condizioni salariali. Attacco che ha colpito grazie anche al “Teorema MEF” e alla incapacità della parte pubblica politica e non, pesantemente le nostre buste paga, cancellando di fatto 10 anni di contrattazione decentrata».

Manifestazione sindacale davanti a Palazzo Vecchio 2

NEMICO – «Ma Lui è stato non solo il potente nemico dei lavoratori del Comune ma anche quello che ha privatizzato il Trasporto Pubblico Locale, attaccando in modo frontale i lavoratori di Ataf, così come ha fatto con i lavoratori del Maggio Musicale, così come non ha avuto il minimo rispetto per i commessi del centro di Firenze. Insomma nel suo ruolo di primo cittadino, è stato il nemico giurato di tutti i lavoratori di questa città, e dei propri rappresentanti. Lui se ne va ma lascia i lavoratori dei servizi di Firenze sotto un mare di macerie».

LOTTA – «Pur nella difficoltà dei tempi – conclude la circolare sindacale – occorre sconfiggere la sfiducia e rilanciare la mobilitazione e la lotta per riconquistare passo dopo passo tutto il terreno (diritti e salario) che ci hanno sottratti. Per quanto ci riguarda siamo sempre stati e saremo in prima fila in tutte le iniziative che saranno organizzate e proposte, così come anche lunedi 17 Febbraio siamo stati sotto Palazzo Vecchio per dare a modo nostro il saluto al nostro datore di lavoro!». Il riferimento è alle contestazioni – senza incidenti – rivolte all’indirizzo di Matteo Renzi al suo arrivo a Firenze per il Consiglio Comunale, proveniente da Roma dove aveva ricevuto dal Capo dello Stato l’incarico di formare il nuovo governo. Tra gli striscioni dei manifestanti: «Non siamo i polli di Renzi», «Renzi, non siamo su scherzi a parte», «I sindaci passano, i problemi restano».

 

 

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