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Gli ultimi ponti emersi della Concordia, progressivamente riaffiora anche la prua

Concordia, riemerge la prua dopo 900 giorni. Verso Genova sotto costa in caso di maltempo

Gli ultimi ponti emersi della Concordia, progressivamente riaffiora anche la prua
Gli ultimi ponti emersi della Concordia, progressivamente riaffiora anche la prua

ISOLA DEL GIGLIO – Spunta dalle acque dell’Isola del Giglio la prua della Costa Concordia. Entro la giornata di oggi 20 luglio, dopo che già sono riaffiorati il ponte 5 e il ponte 4, è prevista la riemersione completa della prua del relitto, naufragato la sera del 13 gennaio 2012. A due anni, sei mesi e una settimana esatta, dunque,  – vale a dire dopo 917 giorni – la parte anteriore più importante della nave torna a vedere la luce. I tecnici stanno lavorando all’abbassamento di 6 cassoni del lato di dritta: una volta che questi saranno nella loro posizione finale, consentiranno la riemersione totale anche del ponte 3 l’ultimo previsto prima della partenza.

PARTENZA PIU’ VICINA – Come già ufficializzato ieri dal Capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, la nave lascerà la costa dell’Isola del Giglio nella giornata di martedì 22 luglio. Le operazioni per la partenza cominceranno alle 8.30, dopodiché il mare antistante all’Isola sarà chiuso al traffico marittimo per 6 ore. Ragionevolmente, perciò, la Concordia dovrebbe partire per Genova non oltre le 14-15, se tutto procederà secondo programma. Il relitto, sostenuto dalla «cintura» dei cassoni, sarà trainato dai rimorchiatori fino al porto ligure. La velocità non dovrebbe superare i due nodi all’ora.  

LA ROTTA COL MALTEMPO – In caso di maltempo durante il lungo viaggio dal Giglio verso Genova – della durata prevista di 4-5 giorni –, la Concordia sarà costretta a mutare la sua rotta, tenendosi più sotto costa. Lo ha spiegato il comandante del rimorchiatore Blizzard, che ha la responsabilità dell’intero viaggio e del convoglio che scorterà la nave. «Il tratto tra la Corsica e Genova è la parte più lunga del viaggio – ha detto il comandante Hans Bosch -. È chiaro che monitoreremo con estrema attenzione il meteo e se c’è qualcosa è ovvio che staremo vicino alla costa, dove ci sono porti come Livorno e La Spezia». Il che non significa, ha precisato uno dei responsabili del progetto di rimozione della nave, l’ingegner Sergio Girotto, che in caso di necessità la Concordia possa entrare in uno di questi porti. Se non altro perché nessuno è in grado di accoglierla. «Per motivi meteorologici – ha spiegato – il convoglio si porterà vicino a terra. Sarà una navigazione a ridosso ma non c’è alcuna possibilità di un ingresso nei porti». Soste possibili, in caso di necessità, sono state individuate anche in zone come Punta Ala (in provincia di Grosseto).

GLI SVERSAMENTI – Per quanto riguarda il pericolo di possibile inquinamento dell’ambiente, Franco Porcellacchia, il capo progetto tecnico di Costa Crociere, ha spiegato che ci sono stati alcuni sversamenti oleosi nel momento in cui la nave ha iniziato a sollevarsi. «Ieri sera si è verificato un modesto sversamento di 50 litri di olio in mare – ha detto Porcellacchia – prontamente rimosso con le panne che sono intorno alla nave». «I tecnici hanno ripulito tutto quanto è stato possibile – ha aggiunto -. Stamattina c’erano solo piccole iridescenze che ora dovrebbero anche essere scomparse». «Probabilmente – ha concluso Porcellacchia – questo olio era imprigionato sotto il ponte 5. Credo possa essere considerato un problema risolto». 

OGGETTI RITROVATI Il mare, intanto, restituisce ancora gli oggetti della Concordia: ieri sono affiorati dalle acque, sulla spiaggia dell’Arenella (nascosta da un promontorio dietro la scogliera dove la nave da crociera si era adagiata dopo il naufragio), una boa, un sacco con un paio di pantaloni e un giubbotto salvagente. Sopra a tutti il logo di Costa. Sono in corso controlli e verifiche.

IL RITORNO DI 3 NAUFRAGHE – In quella che si spera sia l’ultima domenica della Costa Concordia all’Isola del Giglio, non è mancata una preghiera durante la messa. Don Lorenzo Pasquotti, parroco della chiesa di Giglio porto, ha rivolto un pensiero a chi sta lavorando per portar via la nave e alle vittime, mentre tre naufraghe francesi, arrivate ieri sull’isola e sedute tra le prime file in chiesa, hanno voluto dire grazie ai gigliesi dall’altare. «Volevamo ringraziare tutti i gigliesi e far benedire questa splendida isola – ha detto Anne Decrè che è anche presidente del comitato delle vittime francesi (in tutto sei), parlando nella sua lingua e un po’ commossa – sono veramente molto contenta di essere qui e ringrazio ancora tutti gli abitanti». A quel punto tra i fedeli è partito un applauso. Successivamente le tre donne hanno salutato in sacrestia don Lorenzo e una di loro ha riconosciuto tra le tonache quella viola che il sacerdote le aveva prestato la notte del naufragio per scaldarsi. «Gliela avevo data da mettersi addosso, mi ha detto che non le era servita molto, ci credo, è di poliestere – sorride il prete – però l’ha riconosciuta subito».

 

Costa Concordia, rigalleggiamento


Domenico Coviello

Giornalista

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