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Concordia a Genova: il corpo del disperso ora si cercherà dentro lo scafo

I genovesi davanti alla Concordia
I genovesi davanti alla Concordia

GENOVA – Ormeggiato nel porto di Genova, il relitto della Concordia sarà ora al centro delle ricerche dell’ultimo disperso ancora mai ritrovato dopo il naufragio del 13 gennaio 2012: il giovane cameriere indiano Russel Rebello. Venerdì 25 luglio si erano concluse senza esito le ricerche di Rebello sul fondale dell’Isola del Giglio, una volta partita la Concordia il 23 luglio. Adesso i sommozzatori tenteranno di ritrovare la vittima a bordo della nave.

I lavori veri e propri per lo smaltimento progressivo della carcassa di Concordia cominceranno fra 2 settimane circa. Assicurata alla banchina della diga foranea del porto di Prà Voltri, il relitto ha passato la prima notte e la prima giornata, oggi 28 luglio, controllato a vista dagli addetti alla sicurezza.

Il presidente del porto di Genova, Luigi Merlo, ha fatto un sopralluogo per verificare la situazione. I primi interventi riguardano la messa in posa delle panne sottomarine per proteggere l’area da eventuali sversamenti in mare da parte del relitto. I tecnici delle aziende San Giorgio e Saipem, che hanno acquistato lo scafo da Costa, hanno già iniziato a esaminare la nave per progettare le passerelle pedonali e quelle per le merci necessarie a collegare il relitto alla banchina per sbarcare tutto ciò che si trova a bordo.

Di nuovo è intervenuto, intanto, l’ex comandante Francesco Schettino, sotto processo a Grosseto in quanto ritenuto responsabile del naufragio costato la vita a 32 persone. «L’esito positivo ed encomiabile della complessa operazione, che ha consentito di recuperare la Concordia senza creare danni ambientali – ha detto Schettino – ha rafforzato la mia convinzione di avere compiuto la giusta decisione, nel lasciarla adagiare sul basso fondale anziché correre il rischio che potesse inabissarsi».

 

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Domenico Coviello

Giornalista

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