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Scandicci: sfrattato con la forza minaccia il suicidio. E ottiene una (breve) proroga

I carabinieri di Pistoia hanno arrestato padre e figlio per aver cercato di uccidere un connazionale albaneseFIRENZE –  Motivi di ordine pubblico. E’ questa la motivazione con la quale è stato rinviato dal comune di Scandicci lo sfratto con la forza pubblica che si sarebbe dovuto svolgere oggi, 9 settembre.  Uno degli inquilini dell’appartamento ha minacciato di suicidarsi gettandosi dal balcone dell’abitazione, dove vive con la famiglia. L’episodio  in uno stabile che ospita alloggi di edilizia residenziale pubblica, a Scandicci (Firenze). Successivamente, l’uomo ha incontrato il sindaco Sandro Fallani, che ha confermato che lo sfratto sarà eseguito nelle prossime settimane.

Secondo quanto riporta una nota del Comune, lo sfratto era stato disposto per la perdita dei requisiti di permanenza nella casa popolare. In base a controlli eseguiti tre anni fa dall’azienda Casa spa, proprietaria degli alloggi, la famiglia risulta proprietaria di altri immobili, “circostanza che determina la perdita del diritto ad un alloggio pubblico”. Nel maggio del 2012, viene spiegato nella nota, il Tar della Toscana ha respinto il ricorso presentato dalla famiglia, legittimando l’ordinanza di rilascio dell’appartamento emessa dal Comune di Scandicci. Dopo numerosi tentativi di trattativa,  avrebbe dovuto essere eseguito lo sfratto con la forza pubblica. Sul posto gran concentramento di uomini e mezzi: carabinieri, polizia municipale, vigili del fuoco, sanitari del 118.

     YDA

casa popolare, scandicci

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