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Firenze: apre in Duomo il nuovo percorso di Santa Reparata. Inaugurazione mercoledì 8 ottobre (ingresso gratuito per un giorno)

I resti dell'antica cattedrale di Santa Reparata
I resti dell’antica cattedrale di Santa Reparata

FIRENZE – All’interno del Duomo, apre un nuovo percorso espositivo che favorisce la leggibilità della complessa stratificazione del sito dell’antica Santa Reparata, la chiesa paleocristiana che preesisteva all’odierna cattedrale.

L’inaugurazione è fissata per mercoledì 8 ottobre, festa della santa, e per l’occasione i residenti a Firenze potranno entrare gratis. Alle 9.30, nella cripta, sarà celebrata la messa per la festività.

L’allestimento, commissionato all’architetto Samuele Caciagli dall’Opera di Santa Maria del Fiore, fa parte di una serie di interventi destinati a migliorare, anche mediante l’ausilio di moderne tecnologie, la fruizione dei monumenti del “Grande Museo del Duomo”: dal nuovo percorso di visita della Cattedrale (già attivo), al riallestimento del Campanile di Giotto, al nuovo percorso per Santa Reparata, con una nuova segnaletica interna ed esterna ai monumenti.

L’area archeologica della Chiesa di Santa Reparata, sotto la Cattedrale fu aperta al pubblico nel 1974, dopo una campagna di scavi durata circa dieci anni. È ad oggi l’unica testimonianza visitabile dell’antica Florentia, in attesa che siano fruibili dal pubblico anche le vestigia dell’antico teatro romano nei pressi di Palazzo Vecchio, di entità comunque ben più limitata.

In Santa Reparata i visitatori possono farsi un’idea non solo della storia della Cattedrale, ma anche delle vicende urbanistiche della Firenze meno nota, quella romana e paleocristiana. Il nuovo percorso espositivo ha un andamento cronologico che va dal I secolo d.C. al XIV secolo: i resti di epoca romana, preesistenti alla costruzione della chiesa; la fondazione di questa in epoca paleocristiana; la fase altomedievale e quella romanica. Pannelli e video in lingua italiana ed inglese supportano la visita. Una nuova illuminazione evidenzia i punti-chiave, come lo splendido pavimento a mosaico di epoca paleocristiana, fatto da maestranze nord-africane, a figure geometriche (esagono, losanghe, nodi di Salomone), con al centro della navata un emblema che raffigura un pavone; in un’epigrafe si leggono anche i nomi dei donatori dei mosaici, il cui elenco è suddiviso in base al numero dei “piedi” finanziati.

Secondo alcune tradizioni medievali, la fondazione della Chiesa di Santa Reparata è da far risalire alla vittoria sulle orde barbariche di Radagaiso, sconfitte nel 405 d.C. nei dintorni di Firenze nel giorno dedicato alla santa, che la tradizione cristiana dice essere stata una nobile fanciulla martirizzata a Cesarea dall’imperatore Decio a metà del III secolo (fu popolarissima, nel medioevo, in Toscana e in Provenza, oltre che in Sardegna e in Corsica). Una serie convergente di dati consente di circoscrivere ai primi decenni del V secolo d.C. la fase costruttiva della chiesa più antica, di 52 metri di lunghezza per 25 di larghezza, divisa al suo interno in tre navate separate da due file di 14 colonne, realizzate in cunei di pietra forte intonacati. Dell’edificio di quest’epoca si conservano anche parti del muro settentrionale e di quello meridionale. Tra l’VIII e l’XI sec. la chiesa mantenne le proporzioni originarie, nonostante le numerose modifiche concentrate soprattutto nell’area presbiteriale: rifacimento dell’abside, costruzione di due torri campanarie, cappella meridionale con sacello a croce, trasformazione delle colonne originali in pilastri a pianta rettangolare. A questo periodo risale il pavimento in cotto con frammenti marmorei e lapidei di riutilizzo, steso circa 20 centimetri sopra quello musivo. All’ultima fase, quella romanica, risalgono le maggiori trasformazioni: l’edificio fu rialzato, sette pilastri per lato divisero le tre navate, una cappella settentrionale speculare a quella altomedievale diede vita ad una pianta a transetto. A questo periodo risale anche il nuovo pavimento in cotto, steso circa 65 cm sopra il precedente.

«Controverse sono le ipotesi relative alla cripta», spiegano gli archeologi Lorenza Camin e Fabrizio Paolucci; «Secondo quella più accreditata, fu realizzata sotto la navata centrale già nell’XI secolo, per essere poi ampliata nel corso del XIII sino ad occupare le navate laterali». La chiesa venne decorata con affreschi e continuò a essere un luogo di sepoltura privilegiato fino alla fine del XIV secolo, quando il cantiere della nuova cattedrale era in avanzata fase di esecuzione. Il nome della cattedrale fu cambiato solo nel 1492.

archeologia, Arte, Duomo di Firenze, Santa Reparata

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