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Charlie hebdo, marcia di Parigi: più di un milione di persone in corteo. Con tanti capi di stato e di governo

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Place de la Rèpublique

PARIGI – Place de la République, punto di partenza del corteo, era già piena di gente molte ore prima delle 15. In una splendida giornata invernale di sole molti parigini hanno deciso di andare a manifestare contro le violenze e gli attacchi alla libertà portando con sé anche la famiglia e i bambini. Alla manifestazione infatti partecipano oltre un milione di persone e capi di Stato e di governo da tutto il mondo. Hollande ha sottolineato che «Il Paese saprà andare avanti tutto insieme verso quello che c’è di meglio».

I Capi di Stato e di Governo
I Capi di Stato e di Governo

GRANDI – Hanno cominciato a sfilare i capi di Stato e di governo. I leader si sono schierati a boulevard Voltaire, nella stessa fila con Francois Hollande, Angela Merkel, David Cameron, Matteo Renzi, Benyamin Netanyahou e gli altri. Davanti alla fila dei leader, marciano i familiari delle vittime e i giornalisti di Charlie Hebdo sopravvissuti all’attacco che hanno voluto essere presenti. Erano nelle prime file, fra gli altri, anche il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. I capi di governo di tutt’europa, danese Helle Thorning-Schmidt, belga Charles Michel, olandese Mark Rutte, greco Antonis Samaras, portoghese Pedro Passos Coelho, ceco Bohuslav Sobotka, lettone Laimdota Straujuma, bulgaro Boïko Borisov, ungherese Viktor Orban, croato Zoran Milanovic, polacco Ewa Kopacz, irlandese Enda Kenny, lussemburghese Xavier Bettel, rumeno Klaus Iohannis, danese Helle Thorning-Schmidt, svizzera Simonetta Sommaruga, svedese Stefan Löfven, finlandese Alexander Stubb, norvegese Ema Solberg, maltese Joseph Muscat, slovacco Robert Fico, sloveno Miro Cerar.

FOLLA – Nella marea di folla due signore hanno scritto su un cartello «io sono musulmana», altri mostrano stelle di Davide, mentre un adesivo molto diffuso recita «tutti uniti atei, cristiani, ebrei e musulmani contro il fanatismo». In mezzo alla marea di vessilli tricolori sventolano bandiere di paesi arabi e musulmani. Le immagini delle tv hanno mostrato fra l’altro vessilli algerini, palestinesi e turchi. Anche il dipendente musulmano eroe del negozio kosher, Lassana Bathily, che l’altro ieri ha salvato dei clienti nascondendoli nella cella frigorifera, era in piazza a Parigi,  accompagnato da una delegazione di ebrei; la folla lo ha riconosciuto e lo ha applaudito. Erano infine presenti diversi esponenti religiosi di tutte le fedi.

Una manifestazione oceanica ordinata, sentita e composta che ha fatto onore alla Francia e all’Europa. Ma ora dalle belle intenzioni bisogna passare ai fatti. In attesa che i leaders e i servizi investigativi europei facciano fronte unico, è stato preannunciato un summit internazionale contro il terrorismo che si terrà il 18 febbraio a Washington. Lo ha detto oggi il ministro americano della giustizia Eric Holder, al termine della riunione dei ministri degli Interni che si era tenuta in mattinata a Parigi. Speriamo che l’America, da sempre in prima fila nella lotta contro il terrorismo, riesca a dare una spinta decisiva anche alla collaborazione coordinata, più efficiente ed efficace, dell’Europa in questo settore.

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