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Belgio: due terroristi morti e un ferito nel blitz delle forze speciali. L’assalto nel covo dei foreign fighters

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BRUXELLES – E’ di due morti e un ferito, che è stato arrestato, il bilancio dell’operazione antiterrorismo che si è svolta nella cittadina belga di Verviers, presso Liegi. Lo riferisce la rete televisiva Vrt. La procura federale belga ha confermato l’operazione, ma non ha ancora fornito un bilancio completo delle vittime. L’assalto è stato condotto dalle forze speciali della polizia che sono entrate nell’edificio, mentre i tiratori erano all’esterno e sorvegliavano i tetti. Operazioni e controlli sono in corso in tutto il Paese, dove è particolarmente diffuso il fenomeno dei “foreign fighters”, gli europei radicalizzati andati a combattere in Siria e altri luoghi di crisi.

VERVIERS – Oltre all’operazione di Verviers, con la sparatoria che avrebbe provocato la morte di almeno due persone e il ferimento di una terza, secondo le prime informazioni, non ancora confermate ufficialmente, altre analoghe azioni antiterrorismo sarebbero in corso a Bruxelles, nel centro citta’ e nel comune di Moelenbeeck. L’inchiesta che ha portato alle azioni di polizia, secondo quanto riferiscono i media belgi, riguarderebbe l’ambiente del terrorismo jihadista e in particolare alcune persone rientrate in Belgio dopo un periodo di addestramento e combattimento in Siria. La loro intenzione, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stata di compiere attentati a Bruxelles. Dal Belgio, secondo le ultime stime, sarebbero partiti per combattere per il cosiddetto “Stato islamico”, fra i 3 e i 400 cittadini, a formare il contingente di circa 5 mila “foreign fighters” europei. I sospetti erano sotto il controllo giudiziario dal loro rientro in Belgio e l’azione della polizia e’ partita in seguito a una serie di intercettazioni telefoniche, secondo quanto trapela.

PROCURA –  La Procura federale del Belgio ha poi comunicato che erano state realizzate “una decina di perquisizioni a Bruxelles, Vilvorde e Verviers” in seguito a un’indagine che riguardava una “cellula operativa di persone che erano rientrate in Belgio” dopo un periodo di addestramento e combattimento in Siria. Le persone sorprese a Verviers “hanno aperto il fuoco a lungo con armi da guerra” sulle forze speciali della polizia ma non hanno provocato vittime né feriti; due di loro sono invece stati uccisi dalla risposta degli agenti, mentre un terzo e’ rimasto ferito. I sospetti terroristi, secondo la Procura, “erano sul punto di realizzare attentati di ampia portata in tempi imminenti”. Infine, la Procura ha confermato l’innalzamento al livello 3 su 4 dell’allerta antiterrorismo per il Belgio.

COULIBALY – Il conflitto a fuoco vicino Liegi tra la polizia e un presunto gruppo terroristico,avviene all’indomani della diffusione della notizia che la maggior parte delle armi utilizzate negli attacchi terroristici in Francia furono acquistate illegalmente da Amedy Coulibaly in Belgio. Secondo quanto rivelano da fonti della polizia, la mitraglietta Scorpion e la pistola Tokarev impiegata da Coulibaly per l’assalto e la strage al supermercato kosher di Parigi provenivano da Bruxelles e da Charleroi. I due Kalashnikov utilizzati dai fratelli Kouachi per la strage nella redazione di Charlie Hebdo furono invece acquistati da Coulibaly nei pressi della Gare du Midi, a Bruxelles, per meno di 5mila euro.

La zona che circonda la stazione a sud della capitale belga, terminal ferroviario dell’Eurostar, ospita uno dei mercati domenicali più grandi d’Europa e i suoi vicoli sono un noto crocevia del mercato illegale delle armi. Un trafficante d’armi ben noto alle autorità è stato arrestato a Charleroi, nel sud del Belgio. Sarebbe stato lo stesso trafficante a contattare la polizia, allarmato dai legami di Coulibaly con il terrorismo islamico.

 

Belgio, terrorismo, verviers


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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