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Quirinale, fumata nera alla prima votazione: il Pd indica Mattarella e Berlusconi s’infuria

Elezione del Presidente della Repubblica, lo spoglio delle schede
Elezione del Presidente della Repubblica, lo spoglio delle schede

ROMA – Non è scattato il quorum di 673 voti (pari ai due terzi del totale) per l’elezione al primo scrutinio (così come al secondo e al terzo, ma non al quarto), del presidente della Repubblica: poco dopo le 18 di oggi 29 gennaio si è conclusa con una fumata nera la prima votazione, come era previsto.

Hanno prevalso – come annunciato dalle maggiori forze politiche – le schede bianche: 538 fra i 1008 grandi elettori (deputati, senatori e delegati delle Regioni, escluso il presidente del Senato, Piero Grasso, poiché detiene la supplenza del Colle). Qualche voto in ordine sparso è andato, oggi, a Ferdinando Imposimato, il più votato dopo le bianche con 120 voti, Vittorio Feltri, Emma Bonino, Luciana Castellina, Romano Prodi, Pierluigi Bersani e Sergio Mattarella.

Proprio quest’ultimo è il candidato ufficiale del segretario-premier del Pd, Matteo Renzi e di tutto il partito democratico, secondo l’indicazione data questa mattina all’assembea del Pd. Salvo il fatto che lo stesso Renzi aveva annunciato la probabile elezione dello stesso Mattarella non prima del quarto scrutinio. Il premier, convinto di avere un pacchetto di voti sicuri sul nome di Sergio Mattarella non superiore a 580 voti, ha scelto di far votare bianca al suo partito rinviando alla quarta votazione, a maggioranza semplice di 505 voti, l’elezione di un presidente gradito, come appunto, l’ex ministro della Difesa e padre della vecchia legge elettorale uninominale detta Mattarellum. Forza Italia e Ncd hanno annunciato scheda bianca anche oltre la quarta votazione.

Sergio Mattarella, palermitano, classe 1941, è stato deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristiana e poi per il Partito Popolare Italiano e la Margherita; ha fatto più volte il ministro, e dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare. Sergio Mattarella è fratello di Piersanti Mattarella che nel 1980 fu assassinato dalla mafia di Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Sicilia.

L’indicazione di Sergio Mattarella da parte di Renzi è apparso come un colpo di scena e una rottura del patto del Nazareno agli occhi di Silvio Berlusconi e del centrodestra. Nel 1990 Sergio Mattarella, con altri ministri della sinistra democristiana di cui faceva parte, si dimise per protesta dal Governo Andreotti VI, contro la fiducia posta all’approvazione del disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo che, secondo i suoi detrattori, favoriva le Tv di Berlusconi.

 

 

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Domenico Coviello

Giornalista

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