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Irpinia 1980: gli operai fiorentini e il terremoto

Firenze, 22 aprile 2015 – «Irpinia 1980. Gli operai del Nuovo Pignone e il terremoto». È il nuovi libro di Marco Semplici (Polistampa, pp. 80, euro 8) che sarà presentato domani, giovedì 23 aprile, alle 16.30 nel Salone Giuseppe Di Vittorio della Camera del Lavoro di Firenze, in Borgo de’ Greci, 3).

Con l’autore saranno presenti Emmanuele Bobbio, assessore regionale all’Istruzione, Daniele Calosi, segretario generale FIOM CGIL Firenze, Mauro Fuso, segretario generale CGIL Firenze e Daniele Sforzi, della Protezione Civile Firenze – FP CGIL. Il 23 novembre 1980 un terribile sisma colpisce un’area di 17000 km quadrati fra la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. L’entità dei danni non fu subito chiara, anche a causa di una totale interruzione delle telecomunicazioni, ma alla fine il bilancio sarà di quasi tremila morti, novemila feriti, un numero incalcolabile di sfollati.

Dopo il drammatico messaggio in TV del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che aveva raggiunto in elicottero i luoghi della tragedia, inizia la «marcia verso il Sud»: da tutta Italia partono volontari con viveri e vestiti, pronti a prestare assistenza alle vittime del terremoto. Tra questi Marco Semplici, lavoratore trentunenne del Nuovo Pignone e sindacalista della Federazione Lavoratori Metalmeccanici, che la sera del 3 dicembre parte da Firenze assieme ad altri otto operai per raggiungere il campo base allestito a Lioni, in provincia di Avellino.

Tornerà a casa dieci giorni dopo, e il suo viaggio, ricostruito a partire da un diario dettagliato, è divenuto oggi un libro che unisce il racconto di una grande esperienza di solidarietà a una precisa analisi del contesto storico e politico dell’epoca, accompagnata da prezioso materiale fotografico e documentale. Una storia che non è soltanto memoria del passato ma che è testimonianza, come scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel suo testo introduttivo, «di quell’impulso solidaristico che tiene insieme il paese, che attribuisce senso al termine comunità, che costituisce il miglior vaccino alla deriva individualista e nichilista».

 

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