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C'era anche Andrea Della Valle oggi a Montecarlo

Fiorentina: tifosi con il fiato sospeso sul futuro di Montella. L’allenatore vuole certezze dalla società

C'era anche Andrea Della Valle oggi a Montecarlo
Andrea Della Valle

FIRENZE – Manca solo qualche giorno alla fine del torneo. Arriva il Chievo e i viola devono vincere. Ma l’assillo sul futuro è forte. Il modello da seguire per la squadra ideale c’è. La data del 27 maggio era nella testa di ogni fiorentino. A Varsavia c’è andato il Siviglia e ha battuto il Dnipro in una finale ricca di gol e di spettacolo. Al novantesimo è 3-2 e sono quattro coppe in dieci anni ed è record di trionfi. Con il fatturato che è lo stesso della Fiorentina, e le similitudini che possono andare anche oltre, il Siviglia è la dimostrazione che «podemos» anche in riva all’Arno. La società si sta chiedendo cosa manca. E la prima risposta che si sta dando è un allenatore. La città converge in maggioranza su Montella, ma le probabilità di vederlo ancora in viola sono basse. I nomi spesi per la successione? Ventura, Sarri, Donadoni, Di Francesco, addirittura Prandelli. L’appuntamento più importante è quello tra Montella e Andrea Della Valle, quando il patron comunicherà all’allenatore se ha intenzione di accontentare le sue richieste, e quindi di investire, oppure se si ricomincerà ancora una volta da zero. Andrea Della Valle sta rientrando dall’Asia. Il fatidico incontro si svolgerà quasi sicuramente lunedì. Il discorso di Montella è così riassumibile: con gli investimenti fatti e la squadra a disposizione, i risultati ottenuti sono in linea. Se si vuole migliorare ulteriormente bisogna investire. Eccola di nuovo qua la Fiorentina, intrappolata nella sua dimensione di grande incompleta o grandicella, bella quasi bellissima. Quando c’è da salire l’ultimo gradino sente la vertigine. Certo c’è anche la sfortuna. Quando i Della Valle si sono convinti ad andare All in per portare a Firenze un top player sono arrivati il bulgaro Bojinov (15 milioni, botto all’ultimo giorno di mercato) e Mario Gomez (20). Bomber da far passare la voglia.

Il Siviglia vince l'Europa league
Il Siviglia vince l’Europa league

CONTRATTO BABACAR I programmi societari sono il primo interrogativo, mentre rimbalza la notizia che il procuratore «star» Mino Raiola si è proposto per l’acquisto del sessanta per cento del Lugano, per portare la piccola squadra svizzera, appena promossa in Superleague, a giocare la coppa dei Campioni. C’è da augurarsi che Raiola entri piuttosto in Fiorentina? Se non altro sarebbe arrivato immediato il rinnovo del contratto di Babacar. Che è comunque atteso a giorni. La punta senegalese sarà forse l’unico confermato dell’attacco viola. Via El Hamdaoui e Vargas, con Ilicic e Gomez che se ne andranno se arriverà un’offerta accettabile. E Rossi, sfortunatissimo, su cui non si possono fare programmi. Per motivi opposti potrebbe andarsene Bernardeschi, l’accordo sul nuovo contratto ancora non c’è. Le uscite non finiscono qui, a totale beneficio del monte ingaggi. Neto ha già salutato con il cartellino giallo di Palermo. Una squalifica cercata? Quando tornerà a Firenze da bianconero non avrà la maglia viola sulle spalle a proteggerlo dai fischi. Kurtic, Aquilani, Richards e, come ogni anno, Pizarro sono gli atri probabili partenti. Più i nomi da vendere per fare cassa e reinvestire. L’autofinanziamento è il peggior incubo del tifoso viola. Savic, Alonso? La scelta non è vasta. Insomma, squadra da rivoluzionare. Con Montella resterebbe un’idea di gioco, la stessa che ha offerto partite scintillanti al pubblico del Franchi (il 2-0 alla Samp, il 3-0 all’Inter), senza Montella nemmeno quella. Preferibile ripartire veramente da zero? Pochi giorni ancora e si saprà.

CALCIO FEMMINILE I Della Valle acquisteranno la società di calcio femminile Acf Firenze. Non da molto sono stati avviati progetti ad Ascona, in Svizzera, e in India. Il modello delle polisportive spagnole affascina. A Madrid nella stessa settimana si può vedere i «blancos» giocarsi la Champions league al Bernabéu per poi spostarsi a vedere l’Eurolega (la Champions del basket) al Palacio de deportes, con lo stesso inno «Hala Madrid» che risuona prima delle partite e lo stesso stemma sulle maglie, con o senza maniche che siano. A Firenze ci fu un tentativo, quando ai tifosi era offerta la possibilità di spostarsi dal Franchi al Palasport per le partite della Firenze della palla a spicchi. Ma non era la stessa cosa. I Della valle hanno annunciato più volte la necessità di espandere il marchio Fiorentina, per trovare nuove vie di finanziamento. Lo stadio è solo l’ultima delle chimere. Certo, al tifoso non si può chiedere di guardare troppo al di là dell’undici titolare. E al momento ci sono molte caselle vuote.

 

Fiorentina, Montella

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