Farnesina, Renzi agli ambasciatori: l’Europa non è matrigna
ROMA – Renzi chiude la Conferenza degli Ambasciatori e rilancia il ruolo dell’Italia in Europa, elencando le sfide importanti che attendono l’Unione. A cominciare dal referendum britannico sull’uscita dalla Ue (da tenersi entro fine 2017), dal voto francese (2016), dalle imminenti elezioni in Spagna e Portogallo. Tutto questo porterà a una riflessione politica e istituzionale, quindi – ecco la tesi di Renzi – o c’è un cambio di mentalità oppure l’impalcatura europea, (e ancor più il sogno dei padri fondatori) rischia di implodere. E l’Italia sarà attore fondamentale di questo cambiamento.
ITALIA – Ma agli ambasciatori parla anche d’Italia: «Bisogna sfatare l’idea – dice il premier – che l’Europa è matrigna, è un tragico errore, vogliamo invece che l’Europa sia una nostra creatura». Ecco perché, chiude Renzi, «la Ue non può essere solo il luogo dei parametri economici e non può essere puramente un’unione economica. E peggio ancora se ha politiche sbagliate». Cambiare l’Europa ma anche l’Italia. «Il nostro Paese ha un futuro straordinario, fra 20 anni saremo leader nel mondo». «Sono un visionario? No purché gli ambasciatori e noi tutti diventiamo ambasciatori dell’identità italiana». Da queste sue parole, conoscendolo, sembra che Renzi intenda restare al potere per i prossimi venti anni, nei quali, a suo parere, l’Italia avrà un futuro radioso. Speriamo bene.