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Firenze a lutto: a Palazzo Vecchio un drappo nero per l’archeologo decapitato dall’Isis

Firenze, drappo nero a Palazzo Vecchio per l'assassinio dell'archeologo siriano Khaled Asaad
Firenze, drappo nero a Palazzo Vecchio per l’assassinio dell’archeologo siriano Khaled Asaad

FIRENZE – Un drappo nero è stato appeso oggi 20 agosto a Palazzo Vecchio, a Firenze, in segno di lutto per l’efferata uccisione dell’archeologo siriano Khaled Asaad per mano dell’Isis, il cosiddetto Stato Islamico, a Palmira, antica città romana della Siria.

Asaad, che per cinquant’anni ha diretto il sito archeologico di Palmira, aveva fatto trasferire in un luogo sicuro centinaia di statue prima che la città cadesse nelle mani dei miliziani dell’Isis. Di ieri, 19 agosto, la notizia della sua uccisione da parte degli uomini del Califfato, già dediti alla distruzione delle vestigia archeologiche: lo avrebbero decapitato davanti alla folla e poi appeso il corpo a una colonna.

«Orrore e condanna ferma per la brutale uccisione di Khaled Asaad – scrive il sindaco Dario Nardella su Facebook -, l’82 enne archeologo siriano che ha difeso fino alla morte i beni archeologici di Palmira, in Siria, contro la ferocia dei terroristi dell’Isis. Era innamorato della sua terra e delle sue rovine, patrimonio dell’umanità, e non ha chinato la testa di fronte ai barbari. La sua morte non deve essere dimenticata. Per questo accogliamo l’invito del presidente dell’Anci Piero Fassino per onorare la memoria del celebre archeologo».

Oggi, sul terrazzo di Palazzo Vecchio è stato «appeso un drappo nero in segno di lutto, e questa sera le luci del Nettuno dell’Ammannati in piazza della Signoria saranno spente. La prossima settimana ospiteremo l’11° convegno internazionale di Egittologia e sarà anche quella l’occasione per discutere di questi temi, ormai non derubricabili a semplice violenza».

Nardella lancia infine «un appello a tutti gli intellettuali, scienziati, studiosi: isoliamo i terroristi che distruggono la bellezza e la storia. Da Firenze, città patrimonio Unesco e tra le capitali della cultura e dell’arte, lanciamo un monito forte contro questa nuova uccisione e contro i criminali che cancellano vite, arte e storia. Non vinceranno».

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