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Pubblica amministrazione: mercoledì 23 dicembre i decreti di riforma in Consiglio dei ministri

Marianna Madia
Marianna Madia

ROMA – Una sfilza di una decina di decreti potrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri: si tratta del primo pacchetto attuativo della riforma della Pa, targata Marianna Madia. E il giorno giusto potrebbe essere mercoledì 23 dicembre, altrimenti si slitterà a gennaio. I tecnici sono al lavoro per sciogliere gli ultimi nodi. Ecco le novità che dovrebbero essere contenute nei decreti, almeno stando alle ultime bozze.

SOCIETA’ PARTECIPATE – Le amministrazioni devono fare una ricognizione di tutte le partecipazioni che hanno in pancia e passati 12 mesi devono eliminare quelle inutili. In generale ogni anno dovrà essere fatto un piano di razionalizzazione. In particolare, le cessioni devono riguardare le partecipazioni inferiori al 10%, società con più amministratori che dipendenti e quelle che rappresentino un doppione. Ne dovrebbero così sparire oltre 3 mila.

STIPENDI DEI MANAGER – Decisa la stretta sui manager: un norma ad hoc fisserà nuovi massimi, proporzionali alla qualifica e all’impresa guidata. Niente buone uscite e, laddove i risultati economici siano negativi a causa della cattiva gestione, stop a ‘premi’. Non solo, nelle società partecipate da enti locali, con quote di maggioranza e un certo rilievo potrebbe addirittura essere possibile la revoca dopo due anni in rosso. Un altro decreto disciplinerà la fusione delle spa locali che si occupano di servizi pubblici. Aggregazioni su base territoriale, si parla di 80 distretti, verranno incentivate sia con agevolazioni economiche che operative. L’obiettivo ultimo è passare da 8 mila a mille.

ADDIO FORESTALE – Il Corpo forestale dello Stato verrebbe assorbito nell’Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, a eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Si darebbe così vita a una nuova organizzazione, all’interno dell’Arma dei carabinieri, per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare. I forestali che diventeranno carabinieri sono circa 7 mila, con piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Si stanno studiando comunque spazi per dare la possibilità a chi lo richieda di andare in una forza diversa dai carabinieri. Le modalità del transito verranno definite con un provvedimento ad hoc, da adottare un mese dopo l’entrata in vigore del decreto. La migrazione dovrà essere effettuata entro sei mesi. Quindi l’operazione dovrebbe essere portata a termine per l’estate. Sempre in tema di sicurezza, il pacchetto Madia include anche un decreto sul riordino delle autorità portuali.

MISURE SBLOCCA BUROCRAZIA – Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni, ci sarà un rappresentante unico per ogni livello di governo e l’amministrazione proponente potrà anche decidere in difformità rispetto agli altri enti coinvolti, con la possibilità in questi casi di adire la presidenza del Consiglio, che dovrà sbrogliare la matassa entro cinque mesi. Contro la burocrazia c’è anche il regolamento che taglia i tempi delle procedure amministrative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Il dimezzamento riguarda diverse pratiche che oggi hanno termini fissati tra i 30 e i 180 giorni (si dovrebbe quindi passare a 15-90).

DIGITALIZZAZIONE E TRASPARENZA – Ogni cittadino avrà il proprio «domicilio digitale», ovvero un recapito elettronico, come la mail, avviando una nuova fase di comunicazione e servizi della P.a. a cittadini e imprese. E’ una delle principali novità del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Tra i punti più salienti anche l’eliminazione dell’obbligo di conservare un documento informatico se è già in possesso di un’amministrazione e il rafforzamento del ricorso ai pagamenti elettronici (si potranno anche usare le prepagate telefoniche). C’è poi il potenziamento dei sistemi di sicurezza per assicurare la migliore migrazione delle pubbliche amministrazioni sul digitale. Internet avrà un ruolo anche nel decreto che riscrive il provvedimento Severino sulla trasparenza. Ecco che sui siti istituzionali le amministrazioni, a seconda del loro core-business, dovranno pubblicare il tempo medio di attesa delle prestazioni sanitarie, i debiti accumulati, le fasi degli appalti. Ci sarà una semplificazione degli oneri burocratici, ad esempio il piano anticorruzione sarà più snello. Soprattutto sarà «liberalizzato» il diritto di accesso del cittadini agli archivi pubblici (è il cosiddetto Freedom of information act).

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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