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Reati depenalizzati: guida senza patente, ingiuria, falso. Resta (per ora) il reato di clandestinità

Andrea Orlando
Andrea Orlando

ROMA – Il Governo lo aveva promesso: per alleggerire il lavoro dei magistrati, che si lamentano del troppo lavoro, ha varato il pacchetto di depenalizzazioni predisposto dal Guardasigilli Andrea Orlando, eliminando però la ‘degradazione’ della clandestinità. Il Consiglio dei ministri ha quindi approvato in via definitiva il provvedimento, trasformando così per decreto una serie di reati minori in violazioni amministrative. Eccone alcuni esempi significativi:

INGIURIA – L’ingiuria (articolo 485 del codice penale: chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente) non sarà più un reato, ma verrà punita con procedimento amministrativo che porterà a multe fino a 8mila euro se ingiuria semplice, fino a 12mila se aggravata.

PATENTE – Multa da 5.000 euro fino a 30.000 euro per guida senza patente. Denuncia penale se si è recidivi.

CANNABIS – La coltivazione di piante proibite sarà depenalizzata per gli enti di ricerca a scopi terapeutici.

FALSO – Depenalizzati la falsità in scrittura privata e quella su foglio firmato in bianco.

In linea generale sono stati depenalizzati tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell’ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale. Rimangono dentro il sistema penale, e quindi esclusi dal provvedimento, i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell’ammenda attengono alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio,sicurezza pubblica, giochi d’azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti.

Secondo stime del ministero della Giustizia, la depenalizzazione interesserà circa 30mila procedimenti l’anno, pari a un 2,5% di quelli all’attenzione dei gip.

Governo, reati, sanzioni amministrative


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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