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Pubblica amministrazione: per gli assenteisti linea dura del Governo. Lo conferma il ministro Marianna Madia

Renzi-Madia
Renzi-Madia

ROMA – Dopo le anticipazioni fornite dal premier Matteo Renzi, anche il ministro Marianna Madia conferma la linea dura nei confronti degli statali assenteisti, ma frena sulla possibilità di licenziamento: « Bisogna essere duri con i dipendenti pubblici che sbagliano, ma l’articolo 18 non si tocca». Il ministro ha difeso il provvedimento che sarà discusso nel prossimo Consiglio dei ministri e prevede la sospensione entro 48 ore in alcuni casi: «Se ti vedo che timbri per un altro, che timbri e vai a fare un altro lavoro, se ho la prova schiacciante, credo che l’etica voglia che quelle persone vadano a casa senza stipendio in modo quasi immediato entro 48 ore».

ARTICOLO 18 – Ma la Madia ha ribadito che, all’interno di questo provvedimento, non ci saranno norme che riguardano l’articolo 18. «Abbiamo sempre detto che quello è un problema posto male, che non significa non essere duro con chi sbaglia nella pa». In futuro, conclude Madia, «ci sarà un testo unico sul pubblico impiego, dove chiariremo e metteremo in fila tutta la normativa che riguarda il lavoro pubblico». Insomma il problema è di carattere normativo ma nel frattempo c’è nel Paese una sostanziale differenza di trattamento tra impiegati pubblici e privati che non sembra avere alcuna effettiva motivazione. Tant’è che lo stesso partito che sostiene la maggioranza, Scelta Civica, propende per la sua applicazione anche nel comparto degli statali. Gianfranco Librandi, in una nota ha suggerito al premier Renzi di fare un passo in più: «Bisogna estendere le norme del Jobs Act anche ai dipendenti pubblici. Deve passare il messaggio che per la legge tutti i lavoratori sono uguali, pubblici e privati». Ma, come anticipato da tempo, il ministro conferma che non sarà solo quello del licenziamento il tema del consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.

AZIENDE PUBBLICHE: Nei prossimi 18 mesi le amministrazioni dovranno eliminare le partecipazioni inutili o quelle che hanno più amministratori che dipendenti. Anzi da quel momento si passerà all’amministratore unico, eliminando il poltronificio per i trombati della politica. Chiusura per consorzi e le imprese con fatturato sotto 1 milione di euro. Tetto massimo per le retribuzioni dei manager e niente premi se i risultati economici sono negativi. Incentivi in arrivo per la fusione delle spa locali che erogano servizi.

PIN UNICO: Ogni cittadino avrà il proprio recapito digitale con mail o app per gestire comunicazioni e servizi della P.a. Le amministrazioni dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali il tempo medio di attesa delle prestazioni sanitarie, i debiti accumulati, le fasi degli appalti. Sarà liberalizzato il diritto di accesso alle banche dati pubbliche.

OPERE PUBBLICHE: Tempi veloci per gli iter amministrativi. Dimezzate le procedure per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Il dimezzamento riguarda diverse pratiche che oggi hanno termini fissati tra i 30 e i 180 giorni (si dovrebbe passare a 15-90). Arriva poi la riforma delle camere di commercio, ridotte a 60 dalle 105 di oggi.

FORESTALE – Il corpo verrà assorbito nell’Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire ai vigili del fuoco. Attendiamo dunque la riunione del Governo, non sono escluse altre sorprese.

licenziamento, Marianna Madia, Statali


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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