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Scomparsa di Guerrina Piscaglia: padre Graziano ai domiciliari dall’1 febbraio. Trovato il braccialetto elettronico

Padre Gratien "Graziano" Alabi
Padre Gratien “Graziano” Alabi

AREZZO – Svolta nella vicenda di padre Graziano. Dal primo febbraio il religioso, Gratien Alabi, in carcere da aprile scorso, andrà agli arresti domiciliari nel convento dei frati premostratensi a Roma. E’ quanto emerso stamani in occasione dell’udienza del processo che vede il frate congolese imputato dell’omicidio di
Guerrina Piscaglia, la cinquantenne scomparsa da Ca’ Raffaello, nell’Aretino, da maggio 2014. Il presidente della corte d’assise di Arezzo lo ha comunicato allo stesso Gratien e ai legali del religioso, Francesco Zacheo e Riziero Angeletti, che hanno
rinunciato all’istanza, presentata mercoledì, con cui chiedevano i domiciliari senza braccialetto.

Il presidente della corte ha annunciato che la questura di Roma ha a disposizione il
braccialetto elettronico, finora introvabile. A Gratien i domiciliari erano stati concessi il 3 dicembre scorso.  Gli agenti della polizia penitenziaria del carcere scorteranno padre Gratien al convento a Roma l’1 febbraio alle 10. Il religioso resterà al convento tornando ad Arezzo per le udienze. Gratien era finito in carcere il 23 aprile 2015: due
mesi fa il tribunale del riesame aveva poi concesso i domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, finora non disponibile.

guerrina piscaglia, Padre Gratien Alabi

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