Toscana: sì alla legge contro i cinghiali. Caccia aperta tutto l’anno per «contenerli»
FIRENZE – Approvata dal Consiglio regionale, mercoledì 3 febbraio, la legge per una gestione speciale, del termine temporale di 3 anni, degli ungulati in Toscana. Voto contrario di Si’ Toscana a sinistra e M5S; astensione della Lega Nord. Grazie alla nuovo normativa, accusano gli animalisti, «la Regione Toscana fa una legge ‘ammazzacinghiali’ ed estende la caccia in ogni stagione per tre anni».
L’attività venatoria che riguarderà, in particolare, specie come il cinghiale, il capriolo e il daino, è «solo strumento che insieme al controllo e al rilevamento scientifico, affronta l’emergenza per come si presenta – ha detto il presidente della commissione Sviluppo rurale, Gianni Anselmi (Pd) -. Lo scopo che la legge si propone è quello di flessibilizzare gli strumenti di intervento: non solo quello venatorio, che non rappresenta la finalita’ di questa legge, ma anche facendo ricorso a strumenti di controllo faunistico».
L’approvazione della legge obiettivo trova consenso nella Coldiretti, secondo la quale «è una prima importante risposta politica – spiega Tullio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – al gravoso problema degli ungulati che sta provocando milioni di euro di danni alle imprese agricole».
Sulle barricate gli animalisti, che già nei giorni scorsi avevano compiuto un blitz sul Ponte Vecchio srotolando uno striscione con la scritta «Toscana rosso sangue». E che adesso accusano la Regione di aver varato una normativa ad hoc per gli «armieri». «Una legge mostro – la definisce la Lipu -, che capovolge cause ed effetti, e non avrà efficacia, anzi farà male alla biodiversità e alle persone».
Luciano
Condivido pienamente la posizione espressa da Andrea, Che considero un cacciatore con la C maiuscola.
andrea
Sono un cacciatore di cinghiali, cacciare tutto l’anno dovrebbe rendermi felice, ma una volta tanto sono d’accordo con il nostro solito antagonista: il popolo ambientalista. Mi schifa andare a sparare a bestie con la pancia piena di feti o con al seguito i cuccioli, o sparare indiscriminatamente a tutto ciò che ha le setole. Ogni cosa va fatta a suo tempo. Chi ha fatto questa legge si è mai chiesto come mai nel fitto del bosco, habitat naturale, si trovano sempre meno cinghiali, mentre intorno agli agglomerati urbani o nelle campagne aperte questi proliferano? Chi ce li spinge? Non lo posso dire apertamente, noi lo chiamiamo amichevolmente “alberto” e chi vuol capire capisca. In ultimo vorrei dire che nella scorsa stagione venatoria i cinghiali catturati di età al di sotto di un anno sono stati pochi (circa il 20%) rispetto a soggetti adulti di considerevole mole. Ciò significa che il signor Alberto, ormai onnipresente, sta provvedendo a limitare nascite e l’incremento demografico. Infine il provvedimento avrebbe un senso se venisse dato il permesso di cacciare regolarmente il suide nelle aree protette i veri serbatoi di cinghiali dove solo pochi eletti possono accedere.