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Sanità, blocco dei contratti: gli infermieri ricorrono alla Corte Europea dei diritti dell’uomo

infermieri

FIRENZE – Il Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, fa ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego. L’iniziativa parte dalla CGS (Confederazione Generale Sindacale) che raccoglie quattro sigle sindacali autonome e mira a ottenere la condanna del Governo a risarcire i lavoratori pubblici per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e la mancata riapertura dei tavoli contrattuali con adeguate risorse proprio a partire dallo scorso luglio come previsto da una specifica sentenza della Corte Costituzionale.

“Il rinnovo contrattuale è ancora lontano – sottolinea il Coordinatore regionale Nursind della Toscana Giampaolo Giannoni – e la Legge di stabilità 2016 ha messo sul piatto la cifra irrisoria di 5 euro lordi al mese. Una beffa che si aggiunge al danno della perdita di potere d’acquisto e dei benefici pensionistici”. Il danno è quantificato dalla CGS in almeno 8.000 euro lordi per il personale delle aree e circa 20.000 per il comparto dirigenziale, in base ai dati forniti dalla stessa Ragioneria di Stato e dall’Istat.

Per gli infermieri toscani “la situazione è resa ancora più grave – aggiunge Giannoni – dal blocco di fatto della graduatoria per l’assunzione, in scadenza ad aprile. Il fabbisogno del personale per i nuovi concorsi promessi dalla Regione Toscana è ancora da quantificare. Nel frattempo risorse importanti che darebbero respiro alla carenza infermieristica sono ancora ferme. Le aziende sanitarie continuano a ripeterci che stanno aspettando il via libera della Regione Toscana per assumere. Ma nel mentre possono solo procedere con soluzioni tampone, come i contratti interinali”.

Il blocco dei contratti riguarda 3 milioni e mezzo di lavoratori pubblici in Italia, di cui 670mila nel sistema sanitario. Il Nursind stima che al ricorso potrebbero aderire più di 100mila persone su base nazionale. A giorni sarà disponibile il materiale necessario per procedere singolarmente, poi il via alla corsa per la raccolta: la documentazione dovrà essere depositata a Strasburgo entro sei mesi.

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