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Grosseto: 14 indagati per l’inceneritore di Scarlino. L’accusa: bancarotta fraudolenta

Il Palazzo di giustizia di Grosseto, dove si tiene l'udienza di convalida del fermo in carcere deciso dagli inquirenti contro il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, dopo il naufragio della nave sugli scogli dell'isola del Giglio. 17 gennaio 2012. ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

GROSSETO – Sono addirittura 14 gli indagati per bancarotta fraudolenta nel ‘crac’ dell’inceneritore di Scarlino: sono manager e consulenti della società di gestione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. L’inchiesta della procura di Grosseto è emersa da un’udienza davanti al giudice fallimentare dov’era previsto il voto dei creditori di Scarlino Energia srl a un piano di concordato preventivo. Il giudice però ha dovuto rinviare l’udienza al 14 luglio per decidere su un’istanza della stessa procura che ha chiesto il fallimento della società, oberata da debiti per decine di milioni.

In base a indagini della Gdf, ai pm risultano atti compiuti in frode dei creditori, collegati a una valutazione non corretta dei cespiti e degli asset patrimoniali. Tra gli indagati, membri del cda e del collegio sindacale di Scarlino Energia, e consulenti. Indagato il presidente di Scarlino Energia, l’ex assessore regionale Moreno Periccioli. Alcuni indagati risultano pure nel cda di Sei Toscana, gestore dei rifiuti nell’Ato Toscana Sud.

inceneritore, inchiesta, scarlino

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