Firenze, tunnel tav: il sindaco Nardella chiede un ripensamento, i lavori sono fermi e il progetto è vecchio
FIRENZE – Una verifica con Regione Toscana, governo e Ferrovie dello Stato, per modificare il progetto di sottoattraversamento Tav a Firenze: ad annunciarne la richiesta è stato il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, che ha sottolineato di non aver «mai fatto mistero di avere perplessità al riguardo, come del resto il mio predecessore Matteo Renzi e che i cantieri sono bloccati da quando faccio il sindaco. Abbiamo anche sempre detto che le opere pubbliche devono andare avanti – ha spiegato Nardella – ma questa situazione ci porta al dovere di verificare se, tenuto conto che stiamo parlando di un’opera progettata 20 anni fa, vi siano grazie alle nuove tecnologie emerse in questi anni le condizioni per garantire gli stessi risultati, quegli stessi servizi in termini di miglioramento del trasporto regionale, di facilitazione del trasporto di alta velocità, spendendo molti meno soldi e modificando un’opera che è altamente impattante». Secondo Nardella questa è una verifica opportuna, che come sindaco intendo fare, ma non da solo e ribadisco che «la mia idea è quella di lavorare in squadra con la Regione Toscana, con il presidente Rossi, con il quale già in passato abbiamo esaminato ipotesi del genere, con il governo, ovviamente, e soprattutto con Ferrovie dello Stato che è il dominus il titolare di questa opera pubblica. Ritengo che l’intelligenza e il progresso delle tecnologie ci consentano di verificare un miglioramento e una modifica di quell”opera pubblica spendendo molti meno soldi pubblici ed impattando molto meno sul territorio.»
Le dichiarazioni di Nardella sono state accolte con esultanza dai movimenti No Tunnel Tav, che non risparmia però critiche al sindaco. «Evidentemente ci si comincia ad accorgere che il progetto Tav fiorentino non è solo pericoloso ed inutile, ma è anche insostenibile economicamente e politicamente. Ma stonano fortemente le parole di Nardella, che attribuisce solo alle Ferrovie dello Stato la volontà di realizzare quest’opera folle: il partito del sindaco, il partito democratico fiorentino e toscano, fin dall’era Primicerio-Martini, ha fortemente voluto e preteso che l’opera miliardaria portasse soldi a Firenze; lo stesso Renzi, da sindaco, contrattò compensazioni dalle Ferrovie di 80 milioni e accettò l’opera. Fuggire dalle proprie responsabilità non aiuterà la politica locale a ritrovare la credibilità in caduta libera». Il comitato No Tav di Firenze spiega anche di accogliere con prudenza le affermazioni del sindaco: «Se c’è davvero un ripensamento su questo progetto folle il Comitato si chiede come mai i lavori nel cantiere ai Macelli non vengono fermati subito, ma si continua a buttare una mole enorme di risorse in quella voragine. Le stime che si possono fare sui costi sostenuti finora sono di circa 700 milioni; una cifra vergognosa di cui molte persone dovrebbero rispondere, ma temiamo che a pagare saranno i soliti cittadini che contemporaneamente si vedono distruggere il sistema di welfare.»