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Sicurezza: controlli della polizia stradale a Massa e Arezzo. Denunciato un camionista rumeno e espulsi tre albanesi

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MASSA- Intervento deciso della Polizia stradale sull’autostrada della Cisa, tra La Spezia e Parma. Un camionista, giunto in prossimità del casello di Pontremoli, si è fermato in corsia di emergenza, aveva sbagliato il senso di marcia. A un certo punto, per immettersi nell’altro senso, si è buttato a sinistra, riuscendo a infilarsi con il TIR in un piccolo spazio vuoto, all’altezza del divisorio tra le due carreggiate. Manovra da codice penale, poiché mette a serio rischio la vita degli automobilisti in transito. Non contento, il camionista si è fermato per qualche secondo in mezzo alla carreggiata, assestandosi meglio e attendendo l’attimo favorevole per ultimare la sua  manovra. L’allarme è rimbalzato alla centrale operativa della Polstrada di Massa Carrara, e un equipaggio della Sottosezione di Pontremoli ha bloccato il conducente, trentenne nato in Romania, riconosciuto poi dagli investigatori, che hanno visionato le immagini registrate da una telecamera orientata proprio su quel punto dell’A/15. Anche dall’esame della scatola nera del TIR i poliziotti hanno avuto la conferma che il mezzo, nell’orario in cui è stata commessa la grave infrazione, si trovava proprio in quel posto. Il camionista è stato denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti. Gli agenti lo hanno anche sanzionato fino a 8.000 euro, attivando nei confronti dell’uomo la procedura per revocargli la patente di guida. Il TIR non potrà circolare per tre mesi.

AREZZO – Hanno esibito i passaporti alla Polstrada, che ieri li aveva fermati sull’A/1 al casello di Valdichiana, certi di non essere riconosciuti, ma il loro nuovo viaggio in Italia è durato poco. Tre albanesi sono stati fermati da un equipaggio della Sottosezione di Battifolle. Avevano pianificato la trasferta via terra e non via mare, pensando che così avrebbero potuto eludere i controlli di polizia. I tre viaggiavano su una Volkswagen grigia. Non avevano un aspetto rassicurante e i poliziotti, esperti investigatori, hanno avuto fiuto. Spulciando nelle banche dati delle polizie europee, gli agenti hanno accertato che gli stranieri erano noti predatori, già arrestati per furti nelle case in Svizzera, Umbria e Marche. In occasione dell’ultimo colpo, per sottrarsi alla cattura,hanno pure speronato una macchina delle forze dell’ordine che li tallonava. I tre, definiti dal Magistrato di Sorveglianza di Perugia come ladri professionali, dopo la condanna erano stati condotti in Albania, con il divieto di rientrare in Italia per cinque anni. Per loro sono scattate di nuovo le manette. I poliziotti li hanno arrestati per violazione del divieto di reingresso in Italia, applicando la Bossi-Fini. Il Tribunale di Arezzo ha convalidato l’arresto, consentendo la loro immediata espulsione. I tre sono stati accompagnati dalla Questura di Arezzo a Brindisi, per l’imbarco sul traghetto diretto in Albania.

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