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Porti: con la riforma si passa da 57 a 15 Autorità. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri

delrio

ROMA – Via libera definitivo alla riforma dei porti da parte del consiglio dei ministri. “Vogliamo che il porto di Genova e Savona diventi il porto della Svizzera e del Sud della Germania, abbiamo già fatto accordi per questo e vogliamo che i porti del nord Adriatico lavorino insieme e facciano da porta di ingresso per l’Austria e l’est europeo”, ha affermato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, in conferenza stampa dopo la riunione del governo.L’ambizione, ha detto Delrio, è quella di una “forte semplificazione”, “l’efficienza” e il poter “sfruttare la posizione geografica dell’Italia per promuovere lo sviluppo economico”.

Due gli aspetti messi in risalto da Delrio: “da una lato c’è una semplificazione molto rilevante con l’Agenzia delle dogane che all’interno dei porti assume anche tutti gli altri provvedimenti amministrativi con uno sportello unico dei controlli” così da metter i porti italiani nelle condizioni di “diventare motori sviluppo economici” e dall’altro lato la “semplificazione della governance: dai 57 porti di interesse nazionale si passa a 15 autorità portuali, il consiglio di amministrazione viene ridotto a poche unità (tre o cinque rispetto ai 22-23 degli ex comitato portuali che determinavano anche conflitti interesse) ma soprattutto si crea un cda con ampie facoltà di decisione e rapidità”.Nella riforma, ha concluso il ministro, “cerchiamo di coordinare di più gli investimenti potenziali e di evitare la competizione tra territori vicini pochi chilometri” privilegiando un’idea di “sistema paese, un grande molo con politiche coordinate di investimenti”. Ecco le 15 nuove Autorità, con l’individuazione degli ambiti gestiti)

1) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova, Savona, Vado Ligure)

2) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (La Spezia, Marina di Carrara)

3) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno, Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Cavo)

4) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale (Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta)

5) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (Napoli, Salerno, Castellamare di Stabia)

6) Autorita’ di Sistema Portuale dello Stretto (Gioia Tauro, Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Milazzo, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria)

7) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Di Sardegna (Cagliari, Foxi-Sarroch, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura (solo banchina commerciale))

8) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale (Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle, Trapani)

9) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale (Augusta, Catania)

10) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli)

11) Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ionio (Taranto)

12) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale (Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica), Ortona)

13) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale (Ravenna)

14) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (Venezia, Chioggia)

15) Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (Trieste)

Alle 15 Autorità di Sistema Portuale viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Avrà  funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche.  L’Autorità di Sistema Portuale avrà al suo interno due sportelli unici. Stretta la relazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari.

 

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