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Fiorentina battuta anche dal Celta Vigo (0-1). Traversa di Zarate. A Sousa servono almeno due rinforzi

Fiorentina-Celta Vigo: per i viola solo una traversa di Zarate nel finale del primo tempo
Fiorentina-Celta Vigo: per i viola solo una traversa di Zarate nel finale del primo tempo (Foto Palinko)

FIRENZE – Mortifica il risultato: seconda sconfitta consecutiva dopo Cesena. Ovvio che sono partite di nessun valore, calcio d’estate, che si dissolve quando si attenua la calura. Ma la Fiorentina, che ha lo stesso telaio dell’anno scorso, si rivela indietro di preparazione e qualitativamente meno incisiva degli onesti spagnoli del Celta Vigo. Che vincono con il golletto segnato nel primo tempo da Bongonda, svelto a sfruttare un traversone in area e la dormita di Tomovic. Eccoci a un punto dolente: Tomovic sbaglia parecchio. Può darsi che non abbia ancora smaltito le tossine accumulate nelle vacanze, ma la cifra tecnica è quella. Bisogna che la società si convinca a far arrivare il difensore forte che Sousa aspetta da un anno. Non è tutto. A metà campo si esibiscono con giocate pulite Borja e Vecino, coadiuvati da un Chiesa simile a un giovane mastino nell’interdizione, però ancora un po’ acerbo. Davanti è buio. Pepito Rossi c’è e si fa vedere, però punge poco. Più intraprendente Zarate, sfortunato al punto di colpire la traversa a portiere battuto. Ilicic? Gli mancano molti minuti sulle gambe. Morale? Paulo Sousa dovrà lavorare molto. E anche Corvino. Due-tre innesti (soprattutto in difesa e a metà campo) sono indispensabili a questa Fiorentina. Attesa ora da altre due prove in Austria contro solide formazioni tedesche: il 4 contro il Bayer Leverkusen e il 7 contro lo Shalke 04- Poi, il 13, antivigilia di Ferragosto, sfida a Valencia per il trofeo Naraja. Una settimana esatta prima del debutto in campionato a Torino co n la Juve. Un debutto che, oggi, fa tremare. Ma chissà. Vi consoli un mio antichissimo ricordo: estate 1970, la Fiorentina che si era da poco sucita dalle maglie il secondo scudetto travolse 5-0 il Bologna a Firenze. Sembrava l’avvio di una stagione esaltante. Che invece si concluse con una salvezza agguantata proprio in fondo. Allora avanti. I tifosi debbono sperare. La società, viceversa, deve essere realista. E provvedere quel che serve.

AFRICA – Sembra un’amichevole africana, con 32 gradi, nonostante la sera inoltrata. Il catino del Franchi ribolle di sudore, ma anche dell’entusiasmo di quasi quattordicimila diecimila irriducibili con il cuore a forti tinte viola, che mostrano una passione resistente al calore più d’una tuta d’amianto. Paulo Sousa manda in campo la formazione migliore di cui dispone. Manca Kalinic e questo serve per dare fiducia e mettere alla prova Pepito Rossi, che gioca con la maglia numero 9. Borja Valero e Vecino cominciano a macinare gioco. Pepito si fa applaudire per qualche spunto. Dall’altra parte, nel Celta, c’è una vecchia conoscenza: Facundo Roncaglia. Solita grinta, solito impegno. Spagnoli in zona tiro con Bongonda. Ma poco dopo (17’) è Iago Aspas a far fare un figurone a Lezzerini, capace di bloccare il pallone in uscita dopo un liscio di Tomovic. Ecco, l’augurio è che il giovanissimo olandese Diks, proveniente dal Vitesse, abbia le qualità per guadagnarsi il posto di titolare. Tomovic va rispettato per fedeltà e attaccamento alla maglia, ma un’alternativa vera ci piacerebbe parecchio.

BONGONDA – Come volevasi dimostrare: il Celta Vigo va in vantaggio proprio con l’uomo che Tomovic dovrebbe controllare: ossia lo sgusciante Bongonda, che arriva in scivolata su un traversone da destra e mette dentro. Niente da fare per il povero Lezzerini. Che 4’ dopo smanaccia a vuoto su un traversone in area. Tata non corre pericoli? Ma occhio: c’è il quotatissimo ragazzo polacco Dragowski a insidiarlo. Intanto il Celta si rivela più squadra, e forse anche più avanti nella preparazione. Perché i viola, come venerdì a Cesena, tocchettano ma non incidono. Calcio d’estate, calcio che conta poco, sono d’accordo, però a parte qualche spunto personale, la Fiorentina balbetta. Applausi (38’) per Pepito Rossi che riesce ad arrivare a 7-8 metri da Sergio. Però la conclusione è debole. Mentre Zarate (40’) colpisce bene ma il pallone arriva dritto fra le mani del portiere. Non basta: pareggio sfiorato (43’) per un altro spunto di Zarate. Che colpisce la traversa! Peccato. Il primo tempo finisce con la Fiorentina sotto di un gol e un Sousa, consapevole delle critiche, che imbocca il sottopassaggio a testa bassa. Va bene: ripetiamo che è appena il 31 luglio e che ne deve passare d’acqua in Arno …

CHIESA – In avvio di ripresa, paratona di Lezzerini. Rovesciamento di fronte, azione di Zarate continuata da Pepito Rossi che mette il giovane Federico Chiesa in condizioni di tirare da pochi passi. Conclusione sull’esterno della rete. Ci prova Alonso (7’): pallone deviato in angolo. Si fa vedere spesso il ragazzino Chiesa. Lotta con piglio da combattente vero. Fa bene l’interditore accanto a Borja Valero e a Vecino. Qualche ingenuità la commette, ma è peccato veniale. Almeno per ora. Arrivano le sostituzioni, a raffica. Facundo Roncaglia esce fra gli applausi. Chiesa viene sostituito da Gilberto. Ed entra l’altro figlio d’arte, Hagi, che prende il posto di Ilicic. Applausi anche per Pepito Rossi, che lascia il posto a Kalinic. E si rivede Badelj. Quindi ovazione per Toledo, che sarebbe l’unico acquisto di peso fatto finora. Il tourbillon di cambi distrae un po’ da quel succede sul campo. Ma la sostanza è la stessa: Celta che manifesta più sostanza e freschezza e Fiorentina volenterosa, però sempre arrancante. Nemmeno Kalinic dà peso davanti. E finisce con gli spagnoli vincitori e con i viola che devono segnare la seconda sconfitta consecutiva. Poco male. Però bisogna correre ai ripari. Magari con qualche innesto di valore.

Tabellino

FIORENTINA (4-3-3): Lezzerini; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori, Alonso; Vecino, Borja Valero (nel st dal 31’ Badelj), Chiesa (nel st dal 18’ Gilberto) ; Zarate (nel st dal 31’ Toledo), Rossi (nel st dal 31’ Kalinic), Ilicic (nel st dal 18’ Hagi). Allenatore: Sousa

CELTA VIGO (4-3-3). Sergo; Roncaglia (nel st dal 13’ Guidetti), Marcelo Diaz (nel st dal 13’ Naranjo), S. Gomez, Jonny 8nel st dal 25’ Fontas); Wass (nel st dal 25’ Lemos), Iago Aspas (nel st dal 13’ Planas), Cabral; Sene (nel st dal 13’ Hugo Mallo), Pape, Bongonda (nel st dal 13’ Orellana). Allenatore: Berizzo

Arbitro: Manganiello di Pinerolo

Marcatori: nel pt al 22’ Bongonda;

Ammoniti: Iago Aspas, Vecino, Lemos

Spettatori: 13.858, per un incasso di 76.582 euro

Facundo Roncaglia, Fiorentina, Kalinic, Pepito Rossi, Zarate


Sandro Bennucci

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