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Banca Etruria: si attende una soluzione industriale per le good bank

Banca Etruria

ROMA – Si attende una soluzione industriale per le «good bank» dei quattro istituti nati dalle ceneri di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cariferrara e Carichieti. Mentre è ormai agli sgoccioli la scadenza per le offerte vincolanti, formalmente fissata all’altro ieri ma prorogata alla fine di questa settimana, si contano i soggetti che sarebbero in corsa per l’acquisto delle quattro banche regionali finite in risoluzione.

Al momento, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, le offerte impegnative arrivate concretamente all’advisor Société Générale giungono dai fondi di private equity, che già si erano presentati prima dell’estate nella prima tornata d’asta conclusasi sensa successo, cioè Apollo e Lonestar, interessati all’intero perimetro delle quattro good bank, mentre fuori dai giochi sarebbe invece Apax. Sarebbero invece ancora da formalizzare le offerte degli altri soggetti interessati, tra cui Bper che al momento non ha presentato un’offerta, ma potrebbe rilevare la nuova Banca Etruria. La sensazione di massima, almeno secondo gli addetti ai lavori, è che alla fine possa profilarsi una soluzione industriale per la vendita dei quattro istituti, con l’acquisizione da parte di soggetti bancari.

Viste le difficoltà a cedere tutte e quattro le banche, si è aperta una nuova asta dove sono rientrati in corsa i soggetti che alcuni mesi fa si erano detti interessati soltanto ad alcuni asset singoli: l’auspicio dell’Autorità di risoluzione, vendendo i quattro istituti in maniera spacchettata, è che l’incasso si riveli maggiore rispetto a quello atteso da una vendita in blocco.

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