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Saldi estivi: sottotono, le famiglie hanno speso una media di 230 euro. Firenze in linea con il 2015

ROMA – saldiConfesercenti ha monitorato la situazione nelle grandi città e nei luoghi di villeggiatura, da nord a sud. Il grande caldo di luglio e agosto aveva fatto ben sperare i negozianti ma gli italiani hanno speso in media solo 200 euro a famiglia, secondo quanto rileva la Confesercenti. A incidere è stato sicuramente un generalizzato calo dei consumi ma i negozianti segnalano un andamento delle vendite a prezzi scontati non uniforme, con buoni risultati nelle località turistiche, soprattutto marine. ”Dalle nostre prime stime gli italiani che hanno partecipato ai saldi estivi hanno speso per le vendite di fine stagione tra i 220-230 euro a famiglia. Una cifra in linea con quella dello scorso anno: un risultato non negativo, quindi, ma di certo un po’ deludente” afferma Roberto Manzoni, presidente nazionale di Fismo, la Federazione italiana settore moda di Confesercenti.

A Milano i saldi sono iniziati bene, soprattutto nelle vie delle grandi firme, e in provincia gli operatori hanno rilevato un andamento positivo e crescente anche nelle aree più lontane dal centro della città, trend che ha caratterizzato tutto il periodo. A questo discreto successo ha contribuito un numero di visitatori maggiore rispetto al 2015. Anche in Piemonte, ed in particolare a Torino, gli operatori registrano una lieve ma significativa crescita rispetto allo scorso anno, soprattutto nelle aree periferiche ed in provincia.

Saldi a due velocità, invece, per l’Emilia Romagna: a Bologna si è registrato un discreto successo nella prima settimana, ma l’interesse dei consumatori è rapidamente scemato nei giorni successivi. Diversa la situazione lungo la costiera romagnola, dove la presenza di un flusso turistico più nutrito ha contribuito a rilanciare i saldi estivi. In Toscana e, soprattutto a Firenze, le vendite in sconto sono state in linea con l’andamento dello scorso anno: non c’è stata crescita, ma nemmeno decrescita. Siena e provincia in controtendenza, con gli operatori che hanno lavorato meglio rispetto al 2015. I primi bilanci evidenziano invece una situazione negativa a Roma e nel Lazio: nella regione i saldi registrano un calo pari al 15-20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo scontrino medio è stato pari a 100 euro, ma la vera difficoltà è costituita da un dilagante abusivismo – circa 8mila gli irregolari stimati – che incide anche sui saldi.

Performance sottotono anche in Campania: a Napoli ed a Salerno, fin dalla prima settimana dei saldi, gli operatori hanno registrato un calo che varia dal 20 al 30%, rispetto a quello del 2015 ed il trend negativo è proseguito per tutto il periodo interessato. A questo si aggiungono le sfavorevoli condizioni climatiche che hanno colpito gli operatori campani della costiera. In Basilicata, inizio decisamente fiacco sia a Potenza che a Matera, senza alcun tipo di entusiasmo da parte dei consumatori che vivono i saldi, sempre più, come un momento normale. La Puglia, meta regina delle vacanze estive 2016, è andata in controtendenza e mettendo a segno una buona stagione.In Sardegna sono state le grandi città a soffrire di più la crisi dei saldi. Su un campione di 200 esercizi commerciali di abbigliamento e scarpe ben il 52% ha dichiarato una netto calo rispetto allo scorso anno, il 39% ha mantenuto stabili gli introiti e solo un 9% ha dichiarato di aver leggermente migliorato la situazione.

 

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