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Fisco: Equitalia, boom dei pagamenti rateali, oltre 700 milioni in un mese

EquitaliaROMA – Il fisco a rate piace, soprattutto in tempi di crisi. E così la riapertura della rateizzazione per chi era decaduto non avendo pagato in tempo fa il pieno di adesioni: oltre 1.000 al giorno – dice Equitalia – per un totale in un mese di oltre 700 milioni di euro che l’erario, pur lentamente, però incasserà. La media delle richieste di contribuenti che vogliono rientrare nel piano di rateizzazione, grazie alla nuova finestra prevista nella legge 160/2016 (il cosiddetto decreto Enti locali) viaggia al ritmo di mille istanze al giorno, agli sportelli di Equitalia. Dal 20 agosto al 20 settembre, sono state 24.308 le domande di riammissione presentate, per un ammontare complessivo di poco superiore ai 729 milioni di euro. Il trend viene giudicato positivo dalla società di riscossione, dove da un mese si è insediata una task force messa in campo dall’ amministratore delegato, Ernesto Maria Ruffini, per coordinare lo sforzo straordinario delle strutture regionali che stanno fronteggiando le nuove richieste. La legge prevede la possibilità per tutti i contribuenti decaduti fino al 30 giugno 2016 (indipendentemente dal tipo di rateizzazione) di essere riammessi presentando entro il 20 ottobre prossimo (60 giorni dalla data di entrata in vigore della norma) una nuova istanza, senza dover pagare subito le rate scadute del precedente piano di dilazione. Nel 2014 e 2015, le tre ”finestre” di riammissione concesse dalle norme hanno portato nuovi piani di rateizzazioni per un ammontare di 2,2 miliardi di euro.

Difficile invece la situazione per l’Agenzia delle Entrate: il Consiglio di Stato ha sospeso il concorso per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia. Gli esami orali dovevano iniziare lunedì 26 settembre, ma il concorso è stato sospeso dall’Agenzia in esecuzione dell”ordinanza cautelare. Il concorso era stato indetto nel 2010 e già fermato per 5 anni a causa del ricorso del sindacato dei dirigenti Dirpubblica che contestava come nella valutazione dei partecipanti al concorso si tenesse conto anche dei punteggi già accumulati da chi aveva ricoperto ruolo dirigenziale da incaricato. Il Consiglio di Stato a ottobre 2015 (sentenza n.4641) aveva ritenuto il concorso valido, a patto che venissero eliminati i punteggi. Ma ad interrompere la procedura concorsuale è stata l’ultima ordinanza del 22 settembre del Consiglio di Stato (sez. IV), che ha accolto in sede cautelare l’appello proposto da alcuni dipendenti delle Entrate.

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