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Firenze Leopolda: manifestazione No Renzi, scontri, carica delle forze dell’ordine, lanciati petardi (foto, video)

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FIRENZE – Come era prevedibile la decisione dei comitati organizzatori della manifestazione ‘Firenze dice No’ di scendere in piazza e per le strade nonostante il divieto del questore sta provocando la reazione delle Forze dell’ordine, che ovviamente intervengono per far rispettare il divieto. Qualche centinaia di persone si erano concentrate in Piazza san Marco  per protestare contro le politiche del governo Renzi e la riforma costituzionale. Alcuni gruppi provengono da altre province toscane, da Venezia, addirittura da Macerata, dalle zone del terremoto.

lacrimogeniSi ha notizia di scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine.  I manifestanti, che cercavano di raggiungere la Leopolda, qualcuno a volto coperto, hanno esploso petardi e fumogeni; da notizie di agenzia sembra che le forze dell’ordine abbiano risposto con lanci di lacrimogeni per disperdere la folla. Dopo essersi fronteggiati per pochi minuti con il cordone di agenti i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e hanno iniziato a tirare petardi e molti ortaggi contro i poliziotti. La polizia attestata su via Cavour, ha reagito con una carica verso l’adiacente piazza San Marco dove si erano concentrati i partecipanti. Rimossa anche una barriera fatta con oggetti ingombranti, mentre i manifestanti, ancora nella piazza stanno spostando alcune dei materiali di un vicino cantiere. Secondo le prima informazioni ci sarebbero contusi tra le forze dell’ordine

coretoORGANIZZATORI – Dal sito Firenze dal basso, uno degli organizzatori, riprendiamo la cronaca dal vivo e il giudizio sui fatti che accadono: «la polizia impedisce al corteo di uscire da piazza SanMarco! Cariche sul corteo del No, che vuole giustamente prendersi il diritto a manifestare, la polizia si …schiera al fianco dei Renzi e dei suoi servetti della Leopolda! La città non è di Renzi e del PD, abbiamo il diritto a manifestare ed esprimere il nostro NO!»

NARDELLA – «Manifestare è un diritto ma usare la violenza e attaccare la città solo per avere visibilità è meschino e vergognoso. Giù le mani da Firenze». E’ il tweet del sindaco di Firenze Dario Nardella che commenta quanto sta avvenendo in città per gli scontri tra manifestanti per il no al referendum costituzionale e forze dell’ordine a ridosso della sede dove si svolge la Leopolda renziana. «Persone incappucciate che usano violenza contro la città sono inqualificabili. Dire no è legittimo, sfasciare Firenze è inaccettabile», conclude Nardella in un altro tweet. Quindi anche il sindaco riconosce che le manifestazioni sono un diritto, il cui esercizio però in questo caso era sostanzialmente stato impedito o reso vano.

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FRATOIANNI – Arriva anche il commento severo su Facebook di Nicola Fratoianni dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana, vicino agli organizzatori della manifestazione. «Fanno la Leopolda, blindano la città di Firenze, vietano un corteo di protesta contro il governo. E per finire, poco fa vengono caricati a manganellate i manifestanti che hanno sfidato il divieto di manifestazione. Sono queste le prove generali della nuova democrazia dopo la riforma costituzionale?».

VIALI – I manifestanti sono stati bloccati dalla Polizia e si sono diretti verso i viali di circonvallazione, che sono praticamente bloccati. Comunque è stata salvaguardata la tranquillità della kermesse renziana e dei suoi ministri. Con ovvie ripercussioni sul traffico, come avviene sempre in questi casi. Un elicottero sorveglia dall’alto la situazione. Nella ex stazione va avanti la kermesse renziana, con gli interventi dal palco sulle riforme. E della protesta giungono gli echi solo attraverso le notizie che rimbalzano dagli smartphone. Il sindaco Dario Nardella, che segue da vicino gli sviluppi della vicenda, è tornato alla Leopolda dove ne ha parlato con il premier Matteo Renzi.

Purtroppo si registrano dodici agenti feriti, mentre ci sarebbero anche fermi tra i manifestanti che hanno cercato di forzare i blocchi della polizia e che si sarebbero resi responsabili di atti di violenza con il lancio di oggetti.

CONCLUSA – Si è sostanzialmente conclusa la manifestazione dei No Renzi, no al referendum: il corteo si è sciolto dopo un comizio volante in piazza Beccaria. Come è stato fatto durante il percorso del corteo i manifestanti hanno tracciato scritte contro il governo sul palazzo dell’archivio di Stato. I partecipanti al corteo, alcune centinaia, stanno abbandonando la piazza e i gruppi venuti da fuori città vengono sorvegliati dalle forze dell’ordine mentre raggiungono la stazione di Santa Maria Novella.

POLEMICA POLITICA – La protesta ha sollevato anche una polemica politica con un botta e risposta tra il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta e diversi esponenti del Pd.  Brunetta, su Twitter condanna la violenza, ma condanna anche la costrizione della libertà di espressione: «Governo vieta manifestazione No @matteorenzi e si blinda. Condanniamo violenza, ma condanniamo anche chi limita libertà espressione». Replica piccata del ministro Alfano: «Volevano e potevano fare dei danni alla città di Firenze e noi lo abbiamo impedito» , ha affermato il ministro dell’Interno, mentre il capo della Polizia Franco Gabrielli afferma che la polizia ha impedito a facinorosi di ostacolare la vita democratica. Nessun accenno da parte di entrambi alla circostanza del divieto di manifestare disposta dal Questore di Firenze, evidentemente d’intesa e su indicazione del Viminale e di Palazzo Chigi.

Ma in realtà un vulnus alla vita democratica del Paese deriva proprio da questi ripetuti divieti di manifestare nei pressi dei luoghi dove si presentano Renzi, i suoi familiari e i suoi ministri. Non mi sembra un comportamento ispirato alla difesa dei principi dell’art. 21 della Costituzione, ma tanto anche di quest’ultima il governo sta cercando di far approvare per referendum  i cambiamenti stabiliti a suo uso e consumo.

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