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Il cardinale Giuseppe Betori

Betori: La Chiesa e la città di Firenze continuino a sentire sempre viva la loro vocazione a costruire ponti e legami

Il cardinale Giuseppe Betori
Il cardinale Giuseppe Betori

FIRENZE – La Chiesa e la città di Firenze continuino a sentire sempre viva la loro vocazione a costruire ponti e legami che traggano ciascuno dalla propria prigione e ne liberino il germe di umanità seminato nel cuore, perché possa fiorire e produrre frutti di bene per tutti, i cui segni comunque non mancano tra noi. E’ la preghiera rivolta a Maria dall’arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori, nel tradizionale omaggio all’immagine della Madonna nella Loggia del Bigallo.  Al termine della messa, celebrata in duomo dal cardinale Ernest Simoni, Betori ha chiesto a Maria di aiutare tutti a perseguire, nell’unità, «il bene comune, nel distinguerci solo per testimoniare un modo migliore di vivere insieme, mai di dividerci per interessi personali o di gruppo, per ragioni ideologiche, per arido egoismo. Dacci la forza di guardare al futuro con speranza, con sogni all’altezza della nostra migliore tradizione di bellezza e di solidarietà».

Quasi un esplicito richiamo al mondo politico e a chi crea divisioni per motivi di potere personale, come sta avvenendo anche in questi giorni.

L’arcivescovo, che prima della messa aveva benedetto il presepe sul sacrato della cattedrale, ha sottolineato le difficoltà nel realizzare il mistero dell’uomo quando la vita nascente viene rifiutata o non c’è sostegno per chi deve accoglierla, quando la vita dei fanciulli e dei ragazzi viene offesa, manipolata, abusata o non è rispettata la libertà dei percorsi educativi. O quando i giovani non hanno percorsi idonei di formazione umana, conoscenza e qualificazione professionale, non trovano lavoro, hanno difficoltà a formare una famiglia, ha proseguito Betori, ricordando i problemi del lavoro, delle famiglie, degli anziani abbandonati, dei malati e dei poveri, ma anche dei profughi respinti e ricacciati nelle condizioni inumane di violenza, fame, sopraffazioni, lacerazioni sociali e sottosviluppo da cui hanno tentato di fuggire, ha concluso citando anche le guerre e i credenti minacciati.

Betori, Immacolata, non dividere, ponti, unire


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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