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Scuola: Anief, sindacato dei docenti, denuncia il flop del concorso a cattedre 2016

Renzi-Giannini

ROMA – Il concorso a cattedra 2016 «si conferma un flop senza precedenti: in Lombardia, una delle regioni dove erano stati messi in palio il maggior numero di posti (esattamente 4.963), ne risultano coperti da vincitori soltanto 2.458 (49,5%), mentre altri 2.505 (50,5%) rimarranno vacanti per mancanza di candidati vincitori». La denuncia arriva dall’Anief che cita dati riportati da Tuttoscuola.
Per Matematica e Scienze «la situazione poi è da allarme rosso: il 60% dei posti messi a bando non possono essere
assegnati, perché mancano i candidati reputati idonei. Siccome non ci sono più precari nemmeno nelle graduatorie a esaurimento, 543 rimarranno vacanti; a questi, si aggiungono quelli dei docenti che chiederanno il passaggio di ruolo e i pensionamenti. Oltre ai tanti assegnati al 30 giugno, ma in realtà senza titolare».
La proiezione nazionale, a parere dell’Anief, «è peggio delle previsioni più nere: oltre 30mila posti persi su 63mila messi a bando. E la soluzione proposta dal Governo nello schema sulla formazione iniziale del reclutamento – afferma – non risolve il problema: per sette anni, nessuno immesso in ruolo in spregio alla continuità didattica e alle sentenze risarcitorie dei giudici. I dati della Lombardia – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – dimostrano che se non si apre agli abilitati delle graduatorie d’istituto, peraltro tutti già formati e selezionati a partire dal 2011 per fare questo lavoro, nei prossimi anni la supplentite si allargherà a macchia d’olio. Sovvertendo quanto prospettato dal Governo Renzi, che aveva invece promesso di abbattere il precariato. Incrementare il fenomeno, oltre che comportare problemi formativi notevoli, allontana la nostra scuola dall’Ue, che ha chiesto in più occasioni di provvedere a stabilizzare tutti i precari che abbiano svolto oltre 36 mesi. È ovvio che se non si aprirà agli abilitati delle graduatorie d’istituto, a partire dalle classi di concorso dove non vi sono più candidati nelle graduatorie a
esaurimento e nelle graduatorie di merito, Anief è pronta a citare di nuovo lo Stato per inadempienza e a richiedere
risarcimenti milionari».

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