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Infermiera di Piombino: non rischia di tornare in carcere, procura chiede revoca misura cautelare

LIVORNO – Fausta Bonino, l’infermiera 56enne dell’ospedale di Piombino, arrestata il 31 marzo 2016 con l’accusa di aver causato la morte di diversi pazienti nel reparto di rianimazione dove lavorava, e scarcerata 21 giorni più tardi su decisione del tribunale del riesame di Firenze, per ora non rischia di tornare in carcere. La procura di Livorno, infatti, ha chiesto al gip la revoca della misura cautelare. Il procuratore Ettore Squillace Greco e il sostituto Massimo Mannucci sono sempre convinti delle accuse alla donna, che resta indagata, ma hanno deciso di avanzare la richiesta di revoca della misura perchè, dopo quasi un anno, sono venute meno le esigenze cautelari. In particolare il carcere per Bonino, secondo la procura, non è necessario in questo momento, sia per la decisione della Cassazione, che ha giudicato contraddittoria l’ordinanza del riesame, sia perchè il tribunale del lavoro ha respinto la richiesta dell’infermiera di tornare nel reparto dove sarebbero state somministrate dosi letali di eparina.

Bonino, Fausta, infermiera, Livorno, Piombino

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