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Povertà: approvato definitivamente dal senato il Ddl. A regime fino a 480 euro in più a famiglia

ROMA – Varato definitvamente dal senato il cd. Ddl sulla povertà, che prevede anche misure d’inclusione sociale. Adesso la palla passa al Governo che deve esercitare la delega con suoi provvedimenti. L’Aula del Senato ha approvato il testo con 138 sì, 71 no, 21 astenuti. Il provvedimento che ha già incassato l’ok della Camera diventa legge e verrà così introdotto il cosiddetto reddito di inclusione per quei nuclei familiari che avranno i requisiti previsti dalla legge. La palla passa di nuovo al governo, con il ministro Giuliano Poletti che ha promesso tempi rapidi per l’unico decreto di attuazione necessario.

«Approvata la legge sulla #povertà. Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Impegno sociale priorità del Governo» ha commentato su twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha spiegato che a beneficiare del reddito di inclusione saranno circa 400 mila nuclei familiari con minori a carico, pari a un milione e 770 mila individui. Attualmente il Sia (che diventera’ Rei) e’ pari a 400 euro al mese, che saranno elevati a circa 480 euro estendendo i requisiti di accesso.  Le risorse stanziate sono di 2 miliardi di euro per il 2017 e altrettanti per il 2018, con i quali si potranno aiutare circa 2 milioni di persone.

L’articolo unico del disegno di legge per il contrasto alla povertà è collegato alla manovra finanziaria e delega il Governo ad adottare, entro sei mesi, più decreti legislativi:

– per introdurre una misura di contrasto della povertà assoluta, denominata “reddito di inclusione” (o REI);

– per riordinare le prestazioni di natura assistenziale;

– per rafforzare e coordinare gli interventi dei servizi sociali garantendo in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

I principi e criteri direttivi della delega stabiliscono che il reddito di inclusione deve essere una misura unica a livello nazionale, di carattere universale, subordinata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di inclusione, articolata in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona. Per beneficiare della misura sarà previsto un requisito di durata minima di residenza nel territorio nazionale.

E’ previsto un graduale incremento del beneficio e dell’estensione dei beneficiari, da individuare prioritariamente tra i nuclei famigliari con figli minori o con disabilità grave, donne in stato di gravidanza, disoccupati di età superiore a 55 anni.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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