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New York, auto sulla folla a Times Square: Un morto, una donna, e 23 feriti

L’auto che ha falciato la folla, a New York

NEW YORK – Auto sulla folla a Times Square, nel cuore di Manhattan, ha investito alcuni pedoni sul marciapiede a grande velocità. Ci sarebbero almeno un morto, una donna,  e 23 persone ferite, di cui 4 gravi. Alcuni edifici sarebbero stati messi in lockdown. La polizia dice che l’incidente è stato probabilmente dovuto a guida sotto effetto di droghe, non a terrorismo. Il conducente dell’auto è stato arrestato. La persona alla guida avrebbe imboccato la strada contromano e perso il controllo della vettura. L’incidente è avvenuto all’incrocio tra la 45/strada e Broadway.

AGGIORNAMENTO DELLE 21

Il pensiero è volato alle Torri gemelle. Panico, lacrime e tanta paura. E soprattutto il terrore di trovarsi nel pieno di un attacco terroristico. «Ho temuto un nuovo 11 settembre», dice Barbara, newyorkese che si trovava per caso a Times Square. E’ sotto shock, così come lo sono gli altri testimoni. «L’auto veniva a tutta velocità contromano», racconta descrivendo la scena, con il veicolo impazzito che ha colpito chi si trovava sul marciapiede per tre lunghi isolati, dalla 42ma strada alla 45ma strada. In una giornata dal cielo terso e di caldo estivo, Times Square intorno a mezzogiorno era invasa da un mare di gente. In pochi minuti è stato il panico: «Correvano tutti, urlavano», riferisce Annie, insistendo sulla velocità sostenuta dell”Honda marrone con Richard Rojas al volante. «La gente cercava di saltare per evitare l’auto e spingeva per non essere colpita».

Molti i turisti presenti al momento dell”incidente. Fra loro anche l”inglese Angela Parson. «Non ho visto l”accaduto ma ho visto l”incidente», dice mostrando a tutti, soprattutto cronisti, il video ripreso con l”iPhone di un uomo arrestato dalla polizia sulla 46ma strada all”angolo con la Settimana Avenue. L’uomo che, a suo avviso, è Richard Rojas. Parsons descrive una scena caotica: un uomo che scappa e la polizia che lo mette a terra e lo ammanetta. Sono passati appena 20 minuti dall”incidente e i dettagli sull”autista non sono ancora noti, ma per Parsons non ci sono dubbi: è l’autista, dice senza averne nessuna conferma. «Sono qui da una settimana in vacanza, me ne torno a Londra», dice visibilmente scossa. «Andava a 150 chilometri all’ora», assicura Sharif nel tentativo di descrivere la velocità folle dell’auto nell’area iperaffollata. La vettura ha colpito i passanti per tre interi isolati prima di schiantarsi sui paletti dissuasori fra sguardi spauriti. Non è stato un attentato terroristico, ma il terrore che si legge negli occhi della gente racconta tutto lo shock vissuto.

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Ernesto Giusti


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