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Donna uccisa a Ravenna: doppio no alla scarcerazione del marito. Dal tribunale della Libertà dopo la Cassazione

Giulia Ballestri con il marito, il chirurgo Matteo Cagnoni, accusato di omicidio

BOLOGNA – Doppio no alla scarcerazione. Il Tribunale della Libertà di Bologna ha respinto il ricorso per la scarcerazione di Matteo Cagnoni, dermatologo 51enne accusato di aver ucciso a bastonate a Ravenna la moglie 39enne Giulia Ballestri, a settembre nella villa di famiglia da tempo disabitata. La decisione è stata depositata dopo la perizia medico-legale sul detenuto, discussa in udienza alcuni giorni fa. I difensori, gli avvocati Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti, avevano chiesto i domiciliari sostenendo l’incompatibilità tra le condizioni di salute del loro assistito e il carcere, tesi negata dal Gip ravennate e ora anche dal tribunale.

Gli avvocati Trombini e Dalaiti valuteranno di rivolgersi alla Cassazione. Ma proprio la Suprema Corte, il 17 maggio, ha rigettato un altro ricorso di Cagnoni, contro l’ordinanza del Gip ravennate. La difesa aveva puntato su un vizio di forma legato all’interrogatorio di garanzia che seguì la prima ordinanza, provvedimento emesso dal Gip di Firenze, città dove il 19 settembre il medico fu fermato.

Ballestri, cagnoni, difensori, Tribunale della libertà

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