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Parigi: la Francia commemora le vittime degli attentati al Bataclan e allo Stadio. Morirono 130 persone

PARIGI – A sei anni dall’orrore, la commemorazione per gli attentati del 13 novembre nei quali persero la vita 130 persone, arrivano mentre si sta svolgendo il processo e le testimonianze dei sopravvissuti stanno commuovendo la Francia e il mondo. La pandemia inoltre aveva impedito alle vittime di radunarsi nel 2020, con una cerimonia ridotta al minimo a causa delle misure anticovid. Il processo ci ha avvicinati tutti e c’è un forte desiderio di incontrarci nello spirito del ricordo, ha detto Arthur Dénouveaux, presidente dell’associazione delle vittime Life for Paris. La commemorazione di quest’anno – ha aggiunto – cristallizzerà un rafforzamento dei legami tra le vittime. Accompagnato dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo, il premier Jean Castex si recherà al Bataclan, davanti allo Stade de France e sulle terrazze dei caffè di Parigi, dove il commando dell’Isis uccise 130 persone e ne ferì più di 350 sparando senza sosta tra i tavolini dei caffé, durante un concerto e fuori dallo stadio.

Ricordiamo che, anche in questo attentato, c’è lo zampino di terroristi Isis passati dall’Italia. Lo scorso 8 marzo infatti La Polizia di Stato ha notificato a un cittadino algerino di 36 anni un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Dda di Bari, per il reato di partecipazione a organizzazione terroristica. Le indagini hanno accertato la sua diretta attività di supporto agli autori degli attentati terroristici del teatro Bataclan, Stade de France e degli attacchi armati concentrati nella I, X e XI arrondissement, avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015, a cui avrebbe garantito la disponibilità di documenti contraffatti. Il nostro Paese si conferma ventre molle dell’Europa, guarda alle manifestazioni contrastate per volontà delle sinistre (che lasciano in pace Gretini e centri sociali) , ma lascia entrare e operare nel nostro suolo  pericolosi terroristi. Svegliamoci una buona volta,  non possiamo continuare con queste attività di controllo e repressive a senso unico.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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