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Legnano: arrestati sindaco e assessori leghisti. M5S, in Italia c’è emergenza corruzione

LEGNANO – Ancora un’inchiesta aperta dalla magistratura contro la Lega,  a dieci giorni dalle elezioni. Azzerata la giunta leghista di Legnano: ai domiciliari il sindaco e l’assessore alle opere pubbliche, in carcere l’assessore al bilancio. Gravi le accuse della procura che parla tra l’altro di ‘scarsissimo senso della legalità’.

All’attacco sul tema corruzione il vicepremier M5s, Luigi Di Maio. ‘E’ chiaro ed evidente che c’è un’emergenza corruzione, una Tangentopoli bis, che colpisce tutti i partiti e noi dobbiamo arginare questi fenomeni’. E anche il ministro Bonafede interviene: “Non commento mai le indagini in corso, ho massimo rispetto per l’autonomia della magistratura che deve lavorare in pace ma rilevo – dice il ministro – che in Italia c’è una emergenza corruzione”.

C’è il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, della Lega, tra gli arrestati nell’operazione su turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale dei finanzieri del Comando Provinciale di Milano, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio. A Fratus sono stati concessi gli arresti domiciliari così come all’assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini.

In carcere invece l’assessore al bilancio e vicesindaco del comune di Legnano Maurizio Cozzi. I tre sono indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale.

Gravissime le accuse della procura. «La cosa più allarmante e disarmante – ha detto la procuratrice in conferenza stampa – è che gli indagati tutti hanno scarsissimo senso della legalità e non percepiscono assolutamente la gravità delle loro azioni, quasi fosse un modus operandi che, solo perché diffuso, è legalizzato. Così non è».

Un incarico presso una partecipata alla figlia di un candidato escluso al primo turno, in cambio dell’appoggio elettorale al ballottaggio, è l’accusa al sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, arrestato stamattina insieme a due assessori con l’accusa di corruzione, turbativa d’asta e corruzione elettorale. La promessa, stando all’inchiesta delle fiamme gialle e coordinata dal Pm Nadia Calcaterra, è stata mantenuta con un incarico presso la Aemme Linea Ambiente s.r.l.

«La nomina di soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti attraverso spregiudicate manipolazioni di procedure»: è quanto c’è alla base dell’indagine che ha coinvolto il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus e due assessori della sua giunta, secondo quanto spiegato dal procuratore aggiunto di Busto Arsizio Giuseppe D’Amico.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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