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Scissione dal Pd: Renzi la comunicherà martedì 17 settembre a Porta a Porta

Matteo Renzi

ROMA – Matteo Renzi, secondo quanto riporta Adnkronos, interverrà domani, martedì 17 settembre, a Porta a Porta per annunciare in diretta tv la divisione dei dem. «La decisione di andarcene è presa. Che senso ha aspettare ancora? Per ascoltare l’ennesimo appello, magari nemmeno del tutto sincero, all’unità?». Un big renziano parla così dell’addio, che ormai pare imminente, al Pd. «La decisione è presa, conferma, e domani potrebbe essere Matteo Renzi, ospite di ‘Porta a Porta’, a parlarne. O quanto meno a chiarire l’accelerazione delle ultime ore verso la scissione. Frenature? Non credo ci saranno»  spiega  all’Adnkronos.

Tanto che forse già in settimana potrebbero nascere i nuovi gruppi renziani: venti deputati per formare un gruppo autonomo a Montecitorio e una pattuglia di senatori che andrà nel Misto. Tra i deputati coinvolti nell’operazione il vicepresidente Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, i due sottosegretari Ivan Scalfarotto e Anna Ascani, Michele Anzaldi, Luciano Nobili, Luigi Marattin (in pole come capogruppo), Silvia Fregolent, Mauro Del Barba, Carmelo Miceli.

I renziani moderati di Base riformista, la componente Lotti-Guerini, resterebbero nel Pd. Alessia Morani e Simona Malpezzi, oggi lasciando palazzo Chigi dopo il giuramento da sottosegretari, sembrano confermarlo. «Faccio un appello all’unità, io mi auguro che nessuno faccia una scelta incomprensibile per gli elettori», dice Morani. E Malpezzi: Il Pd è una casa plurale dove c’è spazio per tutti.. Più sibillino il commento del compagno di partito e collega alle Infrastrutture Salvatore Margiotta: «Ora inizia per noi tutti l’impegno, non voglio commentare cose che non so nemmeno se esistano». Ma a confermare la scissione dei democratici, ci sarebbero anche le dimissioni dalla dirigenza del Pd di Roberto Giachetti, da sempre contrario all’accordo con il Movimento 5 Stelle.

Il segretario della Lega Matteo Salvini è intervenuto nel programma Aria pulita sull’emittente 7 gold, commentando il possibile addio al Partito Democratico da parte di Matteo Renzi. «Ma le sembra normale? Non hanno ancora cominciato a governare e già fanno le scissioni?» ha dichiarato l’ex ministro dell’Interno.

AGGIORNAMENTO DELLE 20,15

Matteo Renzi è deciso: con un’intervista ad un quotidiano e poi nel salotto di Porta a Porta, annuncerà le ragioni che lo spingono a lasciare il Pd e a mollare gli ormeggi per il suo nuovo movimento che, affiancando i comitati civici di Ritorno al futuro, nascerà sia in Parlamento con un gruppo autonomo alla Camera e una componente nel misto al Senato, sia al governo con 2 ministri, Bellanova e Bonetti, e 2 sottosegretari, Ascani e Scalfarotto. In un’intervista di sabato scorso al Times, l’ex premier raccontava di aver lavorato quando era sindaco nell’antico studio di Machiavelli ma “posso dirvi che non sono machiavellico”. In molti, però, nel tempismo scelto nel decidere lo strappo dal Pd, vociferato da mesi ma ora imminente subito dopo la nascita del Conte bis, vedono l’accostamento con le tesi del filosofo fiorentino.

Ma, assicurano i renziani, il nuovo movimento, che potrebbe chiamarsi ‘Italia del sì’, non sarà un pericolo per il governo anzi paradossalmente – garantisce Renzi sempre nell’intervista al Times – ne amplierebbe il sostegno. L’ex premier avrebbe assicurato lealtà a Conte stesso, a quanto si apprende. Nessun contatto, invece, spiegano al Nazareno, con il segretario Nicola Zingaretti che anche ieri ha lanciato un nuovo appello ad evitare una scissione del Pd.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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