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Scampano per miracolo al monossido killer

Hanno corso un grosso rischio ma per fortuna sono fuori pericolo. Il monossido di carbonio questa volta è uscito sconfitto. Nove persone, tra cui due bambini, sono rimaste intossicate ieri da una fuga di gas metano, inodore e pericolossimo, sprigionatosi nella stanza di una caldaia, al sottosuolo di un Bed & Breakfast in pieno centro a San Casciano Val di Pesa.

Un apparecchio che misura le fughe di gas utilizzato dai Vigili del Fuoco
Un apparecchio che misura le fughe di gas utilizzato dai Vigili del Fuoco

Dai primi accertamenti risulta che già da qualche giorno gli ospiti accusavano malesseri, prima scambiati per sintomi influenzali. Poi nella giornata di ieri la situazione è peggiorata tanto da richiedere l’intervento del 118 e dei Carabinieri. Partito l’allarme tutti gli ospiti sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Careggi a Firenze e i due bambini al Meyer: oggi, dopo accertamenti, saranno dimessi.

Nel frattempo i vigili del fuoco, allertati dallo stesso 118, sono intervenuti per individuare le cause e prevenire guai peggiori. Da un primo sopralluogo con uno speciale apparecchio che misura le fughe di gas, non sono risultate particolari anomalie anche perché probabilmente nella fase del trasporto delle persone in ospedale porte e finestre erano rimaste aperte ed i locali erano stati aerati.

Su indicazione anche del magistrato di turno, le stanze sono state tutte chiuse per tutta la notte per consentire un successivo sopralluogo tecnico. E’ quanto è successo stamattina quando i Vigili del fuoco, con una squadra di polizia giudiziaria e specialisti Nbcr (nucleare biologico chimico radioattivo), sono rientrati nell’appartamento. Le due caldaie all’ultimo piano del Bed & Breakfast erano perfettamente funzionanti. Nel locale di una terza caldaia al seminterrato si sprigionava invece pericolose fughe di biossido di carbonio, che salivano silenziosamente ai piani superiori attraverso la tromba delle scale, trasformatasi di fatto in un vero e proprio camino. L’impianto è stato sigillato in attesa di una completa revisione, dal momento che non era a tiraggio forzato ma a tiraggio naturale con una cappa interna che portava al tetto.

Potrebbe essersi trattato di un frequente caso di ostruzione da animali, nidi di insetti (specie i calabroni), o molto più semplicemente da fuliggine, che nel corso del tempo forma delle vere e proprie rocce che “tappano” la canna fumaria restituendo verso il basso il monossido killer. La prevenzione di sempre consiglia, in tutte le case, una frequente pulizia non solo delle caldaie ma anche dei camini, spesso dimenticati al loro destino. Con una semplice rete sul comignolo del tetto molti problemi si risolvono per tempo.

 

Sicurezza, Vigili del Fuoco


Sandro Addario

Giornalista

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