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Il nuovo palco di Sanremo 2013

“Sanremo? Quest’anno è un mortorio”

Il nuovo palco di Sanremo 2013
Il nuovo palco di Sanremo 2013

FIRENZE – “Si respira un’atmosfera insolita, c’è decisamente meno gente rispetto agli altri anni. Quasi un mortorio. E per la prima volta non hanno allestito il palcoscenico storico riservato agli artisti emergenti nella piazza antistante al teatro Ariston”. A raccontarci sensazioni ed impressioni il terzo giorno della sessantatreesima edizione del Festival di Sanremo è Andrea Pellegrini, fiorentino e fonico di professione (ultimamente al fianco di Povia, coordinatore tecnico dei brani secondari di Elio e le Storie Tese e prossimo ad un’esperienza che dal 27 febbraio fino al 20 marzo lo vedrà in tour con Gavin Harrison, celebre batterista inglese). Andrea è, per la terza volta (le altre rispettivamente nel 2008 e nel 2011), tra i coordinatori tecnici di una delle kermesse sonore più discusse dell’anno; che in questa edizione vedrà alternarsi sul palco personaggi come Crozza – che ha fatto la sua comparsa martedì – Carla Bruni, Cracco, tanto per citarne alcuni; “trainati” da una delle coppie più irriverenti del piccolo schermo: Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.

Andrea Pellegrini, uno dei coordinatori tecnici del Festival
Andrea Pellegrini, uno dei coordinatori tecnici del Festival (Foto Emanuela Cerasi)

“L’aria sanremese è stranamente tranquilla, il viavai di persone e dei fan che a dispetto delle edizioni precedenti prendevano d’assalto ogni angolo della piazza dove sorge il teatro Ariston ha lasciato il posto ad una calma quasi surreale. Sarà la crisi che ha reso più prudente pure chi un tempo decideva di prendere il treno e venire fin qui anche solo per fotografare qualche ‘big’ per poi tornare a casa – ipotizza Andrea, raggiunto al telefono da Firenze Post mentre si concede una passeggiata in via Matteotti dove sono esposte le targhe dei vincitori del Festival prima di rientrare in teatro -. D’altronde i biglietti per lo spettacolo sono inaccessibili e so addirittura che qualche collega ha avuto problemi a procurare il pass al figlio”.

Andrea è a Sanremo da domenica per le prove tecniche generali. “Siamo partiti un pò in ritardo a causa della neve che ha rallentato il viaggio. Ma ce l’abbiamo fatta. E adesso siamo qui a viverci questa esperienza con lo stato d’animo giusto. Perchè in fondo si tratta di uno spettacolo, una sorta di grande fiera e penso che l’aspetto più interessante dell’evento siano le relazioni. Lunedì, ad esempio, ero con il mio mentore Foffo (per chi non lo sapesse Foffo Bianchi oltre ad essere fonico di Elio e le Storie Tese, ha lanciato musicisti come Anna Oxa e Renato Zero); eravamo a fare colazione e ad un certo punto Mauro Pagani (direttore musicale del Festival) si è fermato a fare due chiacchiere con noi. Sanremo è proprio questo, un vortice di sensazioni e conoscenze che – se affrontato con la dovuta leggerezza e non come l’obiettivo della vita – è divertente”.

Ormai mancano poche ore alla diretta della terza serata, gli animi sono rilassati, gli artisti sereni, quasi o per nulla tesi. Eccetto, ovviamente, qualcuno. “Gualazzi l’ho visto piuttosto emozionato, in effetti ha reso di più alle prove”, ammette Andrea che ci concede, tra le altre cose, qualche aneddoto: “martedì mentre gli altri artisti erano alle prese con le prove tecniche, Elio (di Elio e le Storie Tese che si sono esibiti ieri sera e che domani duetteranno con Rocco Siffredi) era a fare le prove dell’abito con il sarto”. I preparativi fervono, tra gli spalti del teatro corre però la preoccupazione per l’acustica, pensiero martellante di questi giorni: “il palco quest’anno è visivamente strepitoso, futuristico e di grande impatto ma alcuni musicisti – svela Andrea – si sono lamentati perchè non riuscivano ad ascoltarsi. I volumi sono bassi, i membri dell’orchestra – durante la manifestazione – sono disposti in maniera innaturale tant’è che nella prima serata i suonatori dei legni sono stati costretti a scendere a terra per suonare”. Sono quasi le nove, i minuti scorrono e noi abbiamo il tempo solo per un’ultima domanda: Andrea secondo te cosa manca a Sanremo? La risposta non si fa attendere: “come direbbe il tastierista di Elio e le Storie Tese, mancano le canzoni memorabili, i grandi brani d’autore“. Non resta dunque che augurare buona serata, anzi buon lavoro.


stefania ressa

Giornalista

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