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I sindaci della Piana riuniti per dire "no" alla pista parallela del Vespucci (foto, autore: Kattivik, fonte: Wikipedia)

“Aeroporto, senza sviluppo persi 1.600 posti di lavoro e 20 milioni di ricavi”

Marco Stella (Pdl) quantifica il danno prodotto dal mancato potenziamento di Peretola
Marco Stella (Pdl) quantifica il danno prodotto dal mancato potenziamento di Peretola

FIRENZE – Ben 1.600 posti di lavoro persi e 20 milioni di ricavi di cui il territorio non ha potuto beneficiare. Sono queste le cifre del mancato sviluppo dell’aeroporto di Peretola: una diatriba, quella sul potenziamento dello scalo fiorentino, che va avanti da anni e i cui numeri, secondo il capogruppo Pdl in Palazzo Vecchio Marco Stella, parlano più di tante dichiarazioni e botta e risposta.

“I ritardi e le continue discussioni interne al centrosinistra toscano e fiorentino hanno fatto perdere al nostro territorio oltre 1.600 posti di lavoro ed oltre 20 milioni di ricavi per la società che gestisce lo scalo del capoluogo – attacca Stella – Si tratta di un danno di proporzioni colossali per la nostra regione e per Firenze, sia in termini occupazionali che di competitività”.

Secondo alcuni studi, fa notare l’esponente di centrodestra, ogni milione di passeggeri in più produce tra gli 800 e i 900 posti di lavoro che vengono assicurati al territorio. Ma non è tutto, perché al dato occupazionale si somma anche il dato puramente economico: ogni milione di passeggeri in più porterebbe infatti 10 milioni di ricavi per Adf, suddivisi tra ricavi aeronautici e non aeronautici. “Basta fare due conti per capire cosa abbiamo perso in questi anni e cosa rischiamo di perdere se non si cambia la direzione della pista dell’aeroporto di Firenze”, aggiunge Stella.

Proprio ieri, in Consiglio comunale, il sindaco Matteo Renzi ha fatto il punto della situazione su Peretola, illustrando all’assemblea le ultime novità in merito al percorso di integrazione col Galieli di Pisa: le parole del primo cittadino sono state accolte positivamente dai consiglieri, che hanno salutato con piacere l’accordo sottoscritto la scorsa settimana, un’intesa che impegna i due aeroporti ad andare verso la creazione di una unica Holding in grado di gestire in maniera combinata le due realtà toscane.

“Ma il tempo stringe – replica Stella – Oggi i passeggeri che arrivano a Firenze sono circa 1 milione e 900mila, secondo i dati forniti con la nuova pista potrebbero arrivare in città 2 milioni di passeggeri in più, arrivando a circa 4 milioni di passeggeri. Con queste stime si creerebbero 1.600 posti di lavoro sul nostro territorio e 20 milioni di ricavi in più. Non solo stiamo perdendo una grande occasione occupazionale e di sviluppo per il territorio, ma l’indecisione della sinistra e l’instabilità hanno creato anche ripercussioni sul titolo azionario di Aeroporti di Firenze spa. Infatti dal 2009 ad oggi le quotazioni del titolo sono crollate, passando da 18,10 euro del 2009 agli attuali 9,90 euro della quotazione di ieri. Un danno incredibile. Basti fare l’esempio dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze, che nel 2009 ha comprato il 17,50% di Adf spendendo oltre 28 milioni di euro con il titolo quotato a 18,10 euro, ed oggi invece le azioni – rimarca – valgono soltanto 9,90 euro”.

Il territorio, insomma, non può più aspettare e la politica, secondo Stella, ha l’obbligo di dare risposte certe e di concretizzare le buone intenzioni che, per il momento, sono state stabilite solo sulla carta dalle varie parti coinvolte nell’operazione. “L’aeroporto di Firenze ha bisogno di cambiare pista a prescindere dalla costituzione della Holding unica”, conclude il capogruppo del Pdl: per costituire un polo toscano forte e sinergico è sì necessario procedere con l’integrazione, “ma se Peretola non si sviluppa – tuona Stella – a perdere sarà la Toscana”.

 

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Giulia Ghizzani

Giornalista

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