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Scoppia il caso Firenze Parcheggi: cda al veleno

Agitazione a Palazzo Vecchio per possibile contenzioso tra Firenze Parcheggi e Firenze Mobilità

FIRENZE – Attesissimo, per oggi, venerdì 8 marzo, il consiglio di amministrazione di Firenze Parcheggi, la società per il 50% del Comune di Firenze. Gli animi sono caldi, roventi tra le stanze di Palazzo Vecchio, perché oltre alla preoccupazione per il futuro dell’azienda fra i dipendenti oggi è circolata la voce di un contenzioso che avrebbe addirittura portato al blocco di un conto corrente bancario della stessa Firenze Parcheggi. Il tutto inserito in un contesto di difficoltà, alla quale si è aggiunta la raccomandazione ai dipendenti – arrivata stamani –  di contenere il più possibile le spese aziendali.

Raggiunto al telefono da Firenze Post, il presidente di Firenze Parcheggi Carlo Bevilacqua ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda.

La società presieduta da Bevilacqua, con amministratore delegato l’uomo più fidato di Matteo Renzi per le questioni economico-finanziarie, Marco Carrai, è da anni in lite con Firenze Mobilità. Quest’ultima ha sostanzialmente ultimato i parcheggi e le altre strutture previste dal project financing con il Comune di Firenze, affidandone la gestione a Firenze Parcheggi. Da tempo permangono tuttavia notevoli criticità nei rapporti economico – finanziari fra Firenze Mobilità, il Comune e Firenze Parcheggi. Numerose questioni fra cui in particolare quelle relative ai canoni di gestione dei parcheggi dovuti da Firenze Parcheggi, ai pagamenti dovuti dal Comune di Firenze per la realizzazione del project, nonché alle eventuali responsabilità della Firenze Mobilità nell’ambito dell’inchiesta sul sottopasso di Viale Strozzi: tutte situazioni già note da anni, come viene anche sottolineato nell’ultimo rapporto anagrafico della società disponibile su internet.

Non è la prima volta che i due soggetti chiamati in causa incorrono in controversie simili. E’ di qualche anno fa (precisamente nel 2009 durante la campagna elettorale) la ‘dichiarazione di guerra’ da parte del sindaco Matteo Renzi a Firenze Mobilità. Il primo cittadino minacciò la recessione del contratto attraverso Firenze Parcheggi finita con il bilancio in deficit per pagare le rate di ammortamento. Anche allora intimò che non avrebbe pagato un solo euro per sostenere il piano finanziario (dei tempi del precedente sindaco Domenici) per la realizzazione del sottopasso di fronte via Valfonda e i parcheggi alla Fortezza, piazza Alberti e Beccaria. Una dichiarazione dura, nei confronti dei privati, che – a suo dire – si sarebbero accollati il profitto contrariamente ai rischi che si sarebbe accollata, invece, l’amministrazione comunale. Insomma, il braccio di ferro va avanti da anni. E il cda di domani rischia di non essere l’ultimo capitolo di questa storia.

stefania ressa

Giornalista

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