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Verso la Tares, la nuova patrimoniale cieca

Tares Tariffa rifiuti e serviziFIRENZE – Prorogata al 1° luglio la scadenza del pagamento della prima rata della Tares (Tariffa rifiuti e servizi), ma c’è chi chiede a gran voce un ulteriore slittamento al 2014. E’ la nuova imposta comunale sui rifiuti in vigore dal 1° gennaio ma non ancora operativa, che sostituirà la vecchia Tarsu ed anche la Tia, Tariffa Igiene Ambientale. Un nuovo balzello che graverà non poco sulle tasche degli italiani. In aggiunta all’Imu.

C’è chi la definisce una “tassa patrimoniale cieca”, perché non è legata né al reddito né al valore degli immobili e che colpisce in egual misura il metro quadrato dell’immobile di pregio rispetto a quello di periferia.

Il nuovo tributo non servirà solo a coprire le spese per lo smaltimento dei rifiuti, ma dovrà contribuire anche a sostenere le spese per altri servizi municipali, definiti indivisibili, qual illuminazione e manutenzione delle strade e sicurezza.

Soggetti tassati. Graverà sul soggetto che utilizza l’immobile, quindi non necessariamente il proprietario, ma in caso di locazione l’inquilino o comunque il possessore. Esiste inoltre un vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o coloro che usano comunque in comune locali o aree: in caso di mancato pagamento da parte di uno dei soggetti, gli altri saranno tenuti a pagare le sue quote non versate.

Calcolo. La nuova Tares non richiede una nuova dichiarazione: verrà calcolata dagli enti comunali in base ai dati delle precedenti dichiarazioni Tarsu o Tia, e si compone di due diverse voci: la prima verrà calcolata in base ai metri quadri dell’immobile (esattamente all’ 80 % della superficie calpestabile) e in ragione del numero dei componenti del nucleo familiare, applicando un coefficiente determinato in base alla elaborazione dei costi di gestione dei rifiuti di ogni Comune.

Maggiorazione. La seconda voce sarà costituita da una maggiorazione variabile a discrezione del Comune, che varierà dagli 0,30 agli 0,40 centesimi al metro quadrato, per coprire le spese di quei servizi indivisibili dei Comuni (tra cui illuminazione, anagrafe, polizia locale).

Tendenzialmente la somma di queste due voci darà origine ad un gettito sensibilmente superiore a quello delle due imposte precedenti, che sono venute a cadere nel 2012.

Il calcolo della nuova tariffa è basato principalmente sui metri quadri, e questo conferma la scarsa capacità di controllo dei contributi sui rifiuti, visto che il Catasto Urbano censisce le abitazioni per numero dei vani, e riporta i metri quadrati solo relativamente ai fondi ed altri immobili non residenziali. Il problema era comunque presente nella vecchia Tarsu.

Rinvio. Ma c’è chi chiede a gran voce un rinvio al 2014, viste le posizione assunte da ANCI ed altre associazioni di Comuni per chiedere la revisione del meccanismo di calcolo ed anche considerando il ritardo generalizzato dei Comuni a deliberare quanto di loro competenza per questa nuova imposta.

Protesta. E di ieri la notizia che il sindaco del comune di Berceto (Parma) è stato fermato davanti al Quirinale mentre voleva mettersi in mutande e con la fascia tricolore per richiamare l’attenzione sul problema Tares, che penalizzerà ulteriormente i contribuenti. C’è chi la definisce una “tassa patrimoniale cieca”, perché non è legata né al reddito né al valore degli immobili e che colpisce in egual misura il metro quadrato dell’immobile di pregio rispetto a quello di periferia.

Sconto. Secondo la legge, i Comuni avrebbero comunque il potere di concedere, con apposito regolamento, riduzioni tariffarie per particolari situazioni. Ad esempio nel caso in cui l’immobile sia occupato da una sola persona, oppure qualora si faccia dell’immobile un uso stagionale o discontinuo, o quando lo stesso utilizzato da soggetti che dimorano per più di sei mesi all’estero.

Ma la maggioranza dei Comuni non ha per ora deliberato niente in merito. Dunque, se non venissero concesse altre proroghe, si può già prevedere che sarà un inizio estate abbastanza caldo, e non solo per il clima.

La scadenza della prima rata 2013 dell’Imu a metà giugno e quella della prima rata della Tares il 1° a luglio, non possono non far pensare che il “mattone” sia ancora il principale bersaglio contro cui si continua ad accanirsi.

Tasse e Fisco


Piero Corradini


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