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Patto di stabilità - Sindaci incatenati per protesta

Patto di stabilità, sindaci incatenati ad Aulla

 

Patto di stabilità - Sindaci incatenati per protesta
Patto di stabilità – Sindaci incatenati per protesta

MASSA CARRARA – Se lo Stato non cambierà vincoli assurdi, non tornerà ad investire per creare lavoro e infrastrutture, continuerà a fare lo “sceriffo di Nottingham” magari i sindaci toscani si daranno alla macchia come “Robin Hood” ma intanto hanno deciso nuovamente di incatenarsi.

Lo hanno fatto davanti al municipio di Aulla numerosi sindaci della Lunigiana per protestare contro il Patto di stabilità e le misure del governo che impediscono ai comuni di portare a compimento interventi. Guidati da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, anche lui incatenato assieme a loro, i sindaci, tra cui Enzo Manenti primo cittadino di Licciana Nardi, Riccardo Varese di Podenzana e Roberto Simoncini di Aulla, hanno messo in atto la singolare protesta per sensibilizzare il governo anche sulle nuove forme di tassazione che nel 2013 sono state applicate ai comuni. E così dopo i flash mob nelle piazze e le manifestazioni in mutande, i primi cittadini hanno deciso ancora per le catene come già fatto lo scorso 10 aprile a Londa in Valdisieve.

Domani, a partire dalle ore 13, prenderà il via la maratona web promossa da Anci Toscana e Uncem Toscana, momento conclusivo della protesta civile organizzata dai piccoli comuni toscani che vede al centro i temi Patto di stabilità, Tares, Imu e spending review.

I Comuni hanno i soldi in cassaforte ma viene loro impedito di spenderli. Il paradosso del Patto di stabilità è proprio questo: lo Stato emetterà titoli di debito per pagare i debiti contratti dalle pubbliche amministrazioni, ma vieterà agli enti virtuosi, che hanno progetti approvati e soldi in cassa, di poter mettere in cantiere opere nuove, le quali garantirebbero respiro all’economia, senza creare ulteriore debito.

crisi


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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